Quest’oggi, l’edizione online del Daily Mirror ha riportato la grottesca disavventura vissuta da una donna agorafobica di 57 anni, che ha fatalmente scelto un pessimo giorno per decidere di combattere le proprie paure. Janet Faal, affetta da una forte forma di agorafobia, aveva infatti deciso di uscire dalla prigione che si era costruita nella propria mente, dopo circa un decennio vissuto da reclusa in casa propria. Si trattava del terzo tentativo per Janet di tornare a contatto con il mondo esterno, ma un infausta serie di circostanze ci ha messo lo zampino, rovinando tragicamente tutti i suoi sforzi.
Perché dopo essere finalmente riuscita a mettere piede fuori dalla propria abitazione, Janet Faal è finita dentro un tombino aperto, procurandosi diverse fratture in seguito alla caduta. La 57enne, stanca delle proprie condizioni e desiderosa di tornare a vivere una vita normale, aveva chiamato un’amica la scorsa settimana, chiedendole di accompagnarla per una passeggiata. Un evento di portata epocale, tant’è che l’amica di Janet si è subito precipitata da lei, desiderosa di poterla finalmente vedere a suo agio in uno spazio aperto. Eppure è stata proprio la compagna d’avventure della Faal a causare, indirettamente, la sua sventura.
Perché per aiutare la sua accompagnatrice a spostare un pannello di legno, Janet non si è accorta di un tombino aperto in agguato proprio ad un passo da lei, a quel punto rimasto scoperchiato. Ha allungato la gamba e c’è finita dentro, procurandosi una frattura del setto nasale ed una gamba rotta. Un epilogo impronosticabile che, come ha poi ammesso la “vittima” del tombino, l’ha fatta precipitare “anni indietro” nella sua lotta all’agorafobia. Un incredibile trauma psicologico insomma, prima ancora che fisico. “Ero con un’amica-ha poi dichiarato la donna ai media locali interessatisi all’incredibile vicenda-è molto difficile per me uscire di casa, ma quel giorno sentivo di potercela fare. Ora non ne sono più sicura”.
L’incidente è accaduto lo scorso venerdì 10 Aprile, alle 14:00 circa del pomeriggio, nel distretto di Crawley, West Sussex (Inghilterra). Il Daily Mirror riferisce che la sfortunata protagonista della vicenda ha dovuto attendere per circa un’ora l’arrivo dell’ambulanza. A spiegarne il motivo è stato il portavoce del Servizio Ambulanze della Costa Est, che ha dichiarato: “Quando la chiamata è arrivata, in virtù delle informazioni in nostro possesso, era stata classificata come una chiamata di classe C”. Pertanto, non urgente.
Janet Faal, il cui cognome in lingua inglese si pronuncia come “fall” (“caduta“, altra strana coincidenza di cui la donna probabilmente avrebbe fatto volentieri a meno), ricorda così la dinamica dell’episodio che: “Ho spostato il pannello con il piede, e stavo girandomi verso la mia amica chiedendole <<Così va bene?>>, ma poi mi sono trovata nel buco, coperta di sangue, e non riuscivo più a muovermi”.
Andy MacDonald, 39 anni, figlio di Janet, ha fatto eco alle parole della madre: “Sono furioso. Chiunque sia il responsabile per quel tombino, dovrebbe ripararlo, e farlo immediatamente”. Andy ha inoltre affermato che: “Ha rovinato il recupero di mia madre. Non posso crederci. Il responsabile dovrà rispondere seriamente di quanto accaduto”.