Guardare grossi seni allunga davvero la vita? Ecco la verità

Diversi siti d'informazione riportano una ricerca secondo la quale guardare grossi seni, per 10 minuti al giorno, allungherebbe la vita. Troppo bello? La notizia risale addirittura al 2000 ad opera di un tabloid inglese. Ma...

Guardare grossi seni allunga davvero la vita? Ecco la verità

Chi frequenta i social, se ne sarà reso conto. Una delle categorie di immagini che più popolano i moderni network 2.0, da Facebook a Instagram, senza dimenticare Flickr, Tumblr e nemmeno Twitter, è senza dubbio quella delle donne formose. A tutti i maschietti, in fondo, piace iniziare la propria mattina lavorativa con una bella e rinfrancante visione femminile: ecco, secondo una notizia che rimbalza in rete in queste ore, quest’abitudine farebbe bene alla salute più di quel che si crede. Sarà vero?

La notizia in questione viene attribuita ad uno studio, condotto dalla gerontologa Karen Weatherby e, poi, pubblicato nientemeno che sul prestigioso “New England Journal of Medicine”. Nello studio in questione, sarebbero stati tenuti sotto controllo alcuni uomini affetti da questa particolare patologia: in particolare, ad alcuni di questi sarebbe stato imposto il grosso sacrificio di guardare – quotidianamente e per 5 anni – dei grandi seni mentre il gruppo di controllo, allo scopo di riscontrare eventuali differenze nelle reazioni, non avrebbe dovuto farlo. Analizzando i dati, sarebbe emerso che i guardoni dei super seni avevano la pressione sanguigna più bassa, pulsazioni a riposo più lente e, quindi, erano meno soggetti al pericoloso di patologie cardiache. 

Nella notizia di questo singolare studio, la dottoressa Weatherby spiegherebbe che l’eccitazione sessuale, negli uomini analizzati, avrebbe innescato un maggiore pompaggio del cuore, cosa che – a sua volta – avrebbe migliorato la circolazione del sangue. Proprio per questi motivi, lo studio citato consigliava, specie agli uomini over 40, di riservarsi almeno 10 minuti al giorno da impiegare nel guardare seni “D cup size” (dalla quarta in su). 

Tutto molto bello, vero? Peccato che si tratti di una nota bufala che, nata intorno al 2000, è divenuta virale a cadenze piuttosto regolari. Secondo i siti antibufala “UrbanLegends.about.com” e “PaoloAttivissimo”, sul portale del “New England Journal of Medicine” non vi sarebbe alcun articolo del genere (è vero) e lo stesso database medico “Medline” non ne conserverebbe traccia.

E, allora, da dov’è nata questa curiosa notiziola? Quasi sicuramente dal tabloid satirico “Weekly World News” che, nel numero del 21 Marzo 2000, apriva la pubblicazione proprio con un articolo simile nel quale il nome del ricercatore era diverso (il tedesco Franz Epping) e la donna usata per lo studio era l’allora celeberrima Pamela Anderson: tutto il resto, però, coincideva con la notizia che, in queste ore, almeno, sta facendo sorridere tutto il web (ma non i tanti siti d’informazione che ci son cascasti di brutto!).  

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