Dimagrisce di 200 chili per accompagnare l’unica figlia all’altare

Cosa si è disposti a fare per amore di una figlia? Ciro d'Ambrosio, un uomo della provincia di Caserta che pesava 345 kg, è riuscito ad onorare la promessa fatta alla sua unica figlia, Giuseppina, e a dimagrire di 200 kg

Dimagrisce di 200 chili per accompagnare l’unica figlia all’altare

Un uomo di Castel Volturno, in provincia di Caserta, è riuscito a dimagrire di 200 chili per portare all’altare la figlia. I 345 chili con i quali Ciro D’Ambrosio conviveva avevano gravemente inficiato il suo stato di salute, causandogli problemi respiratori ed impedendogli di camminare. Fu in questa situazione di precario stato psicofisico che Ciro, alla notizia che la sua unica figlia sarebbe convolata a nozze, promise alla ragazza che avrebbe perso abbastanza chili da poter ricominciare a camminare e portarla all’altare, come tutti i padri sognano di fare con le loro figlie.

Nessuno avrebbe scommesso un euro sulla perdita di peso di Ciro, ma non avevano considerato quanto può essere forte l’amore di un padre per la propria figlia. La potenza di questo sentimento si è trasformata in una forza di volontà imperturbabile, grazie alla quale l’uomo ha ripreso in mano le redini della propria vita, che ormai si svolgeva tra lo stare sdraiato a letto ed il divano; le uscite fuori casa erano infatti rarissime e per consentirle la famiglia aveva dovuto modificare l’auto eliminando il sedile del passeggero anteriore. Oggi tutta Castel Volturno gioisce del successo di Ciro che è riuscito ad uscire da una condizione tragica, sia fisica che psicologica, diventando un esempio per le tante persone gravemente obese.

Anche Manuel Uribe, l’uomo più grasso del mondo, era riuscito a perdere 200 chili ma per lui il destino ha voluto un esito diverso; il ragazzo messicano che conquistò il primato di uomo più grasso del mondo nel 2006, grazie ai suoi 560 Kg, aveva anche gravissimi problemi di salute che neppure il dimagrimento di 200 chili era riuscito a risolvere. Infatti Manuel Uribe viveva confinato a letto ed era impossibilitato a muoversi e ad essere autonomo. All’inizio di maggio ha avuto dei problemi cardiaci che necessitavano di un ricovero e per il trasferimento presso l’ospedale di Monterrey si è dovuti ricorrere all’ausilio di una gru. Le cure mediche non sono però riuscite ad evitare il tragico epilogo di questa vicenda che ha visto Manuel morire a soli 48 anni.

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