Twitter: il Governo USA potrebbe aver hackerato 15 nostri account

Dopo Yahoo ed altre società hi-tech, ora è Twitter a denunciare le ingerenze del governo sui dati dei suoi utenti: addirittura, fa sapere Twitter, potrebbero essere stati compromessi - dal Governo USA - gli account di ben 15 suoi utenti!

Twitter: il Governo USA potrebbe aver hackerato 15 nostri account

Le rivelazioni fatte, qualche anno fa, dalla talpa dei servizi segreti americani Edward Snowden sulla sorveglianza globale attuata dalla National Security Agency (NSA) americana hanno trovato, nel corso del tempo, diverse conferme. Molti Paesi europei hanno chiesto conto di tali intercettazioni attuate dagli 007 statunitensi, sia in merito alle mail scambiate dalle persone, sia per quanto riguarda le conversazioni avvenute per telefono, VOIP e sistemi di messaggistica.

Alla fine qualcosa è cambiato e, a quanto pare, di recente, il governo USA ha deciso di sospendere la scansione dei messaggi di posta elettronica. Tuttavia, in tutti gli altri ambiti la sorveglianza continua: a darne notizia è Twitter, secondo cui, il governo potrebbe aver violato gli account di 15 suoi utenti!

In un tweet ufficiale, lo Staff di Twitter prende posizione contro le crescenti richieste di accesso ai dati degli utenti da parte degli organi inquirenti e rivela che gli account di 15 suoi utenti potrebbero esser stati compromessi. Nello specifico Twitter ha deciso di avvertire 15 utenti, con apposite notifiche, del tentativo di accesso al loro account da parte di enti governativi (presumibilmente localizzati tramite gli IP): non è dato sapere se l’accesso sia stato solo tentato e se sia riuscito. In quest’ultimo caso è impossibile sapere su quali e quanti dati sia riuscito a metter le mani il Governo.

Ad ogni modo, Twitter – il primo social network a farlo – ha consigliato ai propri utenti, d’ora innanzi, di cautelarsi utilizzando Tor Browser, una versione di Firefox basata sul protocollo Tor che anonimizza l’identità di chi naviga in rete. L’ideale, aggiungiamo noi, sarebbe anche quella di abbinare un VPN (virtual private network) che, facendo passare i dati in un canale criptato, rende incomprensibili i dati in casi di intercettazione o “sniffing”. 

L’episodio in questione, comunque, è solo l’ultimo di una lunga catena di Datagate che sta coinvolgendo le società hi-tech che più hanno a che fare con i dati personali. Ricordiamo che nel 2008 Yahoo Company era stata minacciata, dal governo americano, di una multa di 250.000 dollari al giorno qualora non avesse consegnato i dati sensibili relativi alle comunicazioni ed alle chattate dei suoi utenti. In quel caso, la società ora diretta da Marissa Mayer, si rivolse ai tribunali per far giudicare incostituzionali tali minacciosi provvedimenti governativi.

Dunque, dopo Yahoo ed altre aziende dell’internet e dell’hi-tech, anche Twitter finisce nel mirino delle intercettazioni governative e lancia un allarme sui tentativi di accesso a dati che sono e dovrebbero rimanere riservati. Gran brutta faccenda…

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