Twitter: arriva il ban verso chi ha meno di 13 anni, e verso chi si chiama "Elon Musk"

Twitter, il microblog del canarino azzurro, ha annunciato due nuove ondate di rimozione degli account: questa volta, a finire nel mirino di Dorsey, sono gli account di chi non ha rispettato i requisiti minimi di età, per iscriversi, e chi ha truffato cripromonete.

Twitter: arriva il ban verso chi ha meno di 13 anni, e verso chi si chiama "Elon Musk"

Twitter, negli ultimi mesi, si è impegnata non poco per rendere la piattaforma un ambiente migliore per i propri utenti. Dopo la campagna contro i profili finti (1 milione di account chiusi al giorno) e quelli fantasma (o bot), soventi creati dalle Star per “gonfiare” i numeri del proprio seguito digitale, arriva la campagna di rimozioni contro chi ha creato l’account quando aveva meno di 13 anni, e contro chi adotta – come nome pubblico – “Elon Musk”.

Il primo nuovo repulisti del network diretto da Jack Dorsey è stato avviato qualche settimana fa, come forma di adeguamento al varo del GDPR europeo per il trattamento dei dati personali, e della privacy. Secondo tale norma, non possono iscriversi e postare – su Twitter come su altre piattaforme – persone che abbiano meno di 13 anni: il microblog, avendo difficoltà ad analizzare i post inviati prima e dopo il compimento dei 13 anni, ha optato per il ban/sospensione dei relativi account ma, a quanto pare, il tutto si è tradotto in una misura anche retroattiva, nei confronti di chi – nel frattempo – ha maturato diversi anni in più.

Molti di costoro, come segnalato da The Verge (con Tom Maxwell) e Motherboard (con Tom Yun) in relazione al caso di un ormai studente universitario e di un giovane giornalista canadese, si sono visti sospendere l’account, con tanto di comunicazione inerente l’età incriminata: Twitter, al corrente del problema, si è scusata, riferendo che provvederà a riattivare tali account erroneamente sospesi ma, nel frattempo, è possibile fare “appello” contattando il supporto, e fornendo i documenti d’identità che attestino la propria idonea età.

La seconda campagna di “pulizie estive” di Twitter, invece, va a coinvolgere coloro che, in possesso di account non verificati e con numero di telefono non autenticato via SMS, adottano “Elon Musk” come nome pubblico, prendendo di mira il già di per sé molto esposto CEO di Tesla, The Boring Company, e SpaceX.

La misura in oggetto, tuttavia, più che una forma di riguardo verso l’illustre twittatore, risulta essere motivata dall’intenzione di contrastare i propagatori di spam ed i truffatori di criptovaluta (per lo più Ethereum) che, agendo spesso in risposta ad una comunicazione reale di Musk, e promettendo omaggi originali Tesla, hanno ingannato diversi users. Secondo Kaspersky, tali sotterfugi – già solo nel primo semestre del 2018 – coinvolgendo anche altri nomi illustri (legati sempre alle criptomonete, come Jeff Bezos di Amazon, John McAfee, e l’investitore Roger Ver) hanno fruttato ai criminali circa 21mila ETH, ovvero 10 milioni di dollari.

Twitter, nel frattempo, ha spiegato che, onde recuperare il proprio account, bisognerà superare una verifica captcha, e fornire il proprio numero di telefono.

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