Google combatterà i ladri di video col nuovo Copyright Match Tool, distinto dal Content ID

Secondo un'indiscrezione, confermata ufficialmente da Google, YouTube si avvia ad introdurre un nuovo strumento a tutela dei creatori di contenuti, sostanziato nel venturo "Copyright Match Tool": scopriamone il funzionamento, e le differenze col Content ID.

Google combatterà i ladri di video col nuovo Copyright Match Tool, distinto dal Content ID

YouTube, la famosa piattaforma di video sharing del gruppo Google, diventata via via più social ed adatta ai diversi dispositivi mobili sui quali sempre più spesso vien fatta “girare”, ben presto – quasi a recepire la discussa normativa sul copyright che il Parlamento Europeo ha deciso di sospendere – introdurrà un nuovo strumento – noto come “Copyright Match Tool” – per ostacolare i furti e la copia non autorizzata di video.

A rivelarlo è stato il portale Variety, che ha anticipato gran parte delle informazioni poi confermate – via blog ufficiale – anche dal content manager del nuovo sistema anticopia, Fabio Magagna: secondo la rivista digitale, YouTube, che ha già uno strumento ad hoc – il ” Content ID” – grazie al quale, negli ultimi 3 mesi, ha rimosso 8.3 milioni di video per violazioni delle norme interne sul diritto d’autore, tra qualche giorno metterà anche il “Copyright Match Tool” a disposizione dei creatori di video.

Il nuovo strumento, inizialmente previsto solo per i canali seguiti da almeno 100 mila follower (soglia che verrà abbassata strada facendo), monitorerà in tempo reale ogni video che verrà caricato su YouTube e, nel caso ne ravvisi uno presente anche su altri canali, avvierà un’analisi automatica per individuarne il legittimo proprietario, contando sul fattore cronologico (data ed ora di caricamento del video). Qualora il check dia esito positivo, verrà inviata una segnalazione al “creator”, che potrà leggerne i dettagli all’interno dell’area “YouTube Studio”, nell’apposita sezione/barra che verrà inaugurata a sinistra. 

A quel punto, spetterà all’autore del video decidere il da farsi: nello specifico, potrà lasciar correre, chiedere al clonatore di rimuovere il video, adire a vie legali per ottenere tale risultato, o chiedere a YouTube (mettendo in conto una settimana di ri-valutazione del caso) di operare la rimozione integrale del contenuto incriminato. A differenza del Content ID, che agisce sugli spezzoni di video, e che sovente viene usato dalle TV per individuare chi condivide sketch dei propri programmi o serie tv, il nuovo strumento agirà solo sui contenuti interi, e non permetterà di monetizzare il successo ottenuto dagli altri con i propri contenuti (ad es. facendo inserire pubblicità e dividendo gli introiti): insomma, si potrà solo chiedere la cancellazione, o meno, del contenuto. 

Proprio per questo, bisognerà ponderare bene l’azione da intraprendere, onde evitare dei falsi positivi: nello specifico, sarà necessario assicurarsi di possedere i diritti esclusivi su un dato contenuto, e che quest’ultimo non sia stato riutilizzato assecondando le regole del “fair use”. Inoltre, occorrerà anche mettere in conto una certa limitatezza nell’ambito di azione del Copyright Match, che eseguirà i suoi controlli solo all’interno di YouTube e che, quindi, lasciando fuori piattaforme come Facebook, Vimeo, o Dailymotion, potrebbe dar seguito a non pochi paradossi (es. il copiatore di un video pubblicato altrove, su YouTube potrebbe risultare il legittimo proprietario in quanto primo uploader del medesimo). 

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