Gmai si aggiorna e migliora l’integrazione con Google Tasks

Tramite un piccolo aggiornamento ancora in corso di svolgimento, Google ha incrementato l'integrazione, già esistente, di Gmail col servizio di programmazione delle attività etichettato come Tasks: ecco in che modo funziona la novità rilasciata.

Gmai si aggiorna e migliora l’integrazione con Google Tasks

Col maxi aggiornamento del 2018, il servizio di posta elettronica di Google, noto come Gmail, ha ricevuto un completo restyling che ne ha migliorato di molto l’esperienza d’uso, anche grazie all’integrazione laterale con alcuni tool sussidiari, tra cui Tasks, ideale per programmare le attività. Nelle scorse ore, proprio tale integrazione è diventata più stretta, grazie a un aggiornamento in corso di distribuzione (e, in quanto tale, non ancora visibile a tutti).

Di recente, Gmail non sembra conoscere tregua, avendo da poco implementato la funzione per allegare intere mail a un messaggio, e quella – altrettanto importante in ottica produttività (ma non solo) – che consente un agile switch tra le diverse firme registrate su uno stesso account.

A tali feature, grazie ad un roll-out funzionale avviato via attivazione da server remoto sulla variante web based di Gmail, sia relativa agli account personali che a quelli professionali della G Suite, Mountain View ora ha aggiunto un’ulteriore implementazione che permette di trasferire le mail nelle attività attraverso due strade dirette.

La prima prevede che si selezioni una conversazione, o una singola mail, e la si trascini sull’icona dell’indice laterale che fa riferimento a Tasks (il pennino con un punto in un cerchietto azzurro) mentre il secondo percorso contempla, selezionato sempre un elemento, che lo si possa associare a un’attività grazie a una “new entry”.

Quest’ultima è rappresentata dalla voce che, nella barra degli strumenti che compare in overflow, è posta (mediante l’effigie di una spunta contrassegnata dal segno dell’addizione), tra le icone relative al posticipo di un messaggio, o al suo spostamento all’interno di una cartella virtuale. In ambedue i casi, come ricorda 9to5Google, l’effetto è quello di aprire un’attività che prenderà il nome dall’oggetto della missiva che, nella stessa, rappresenterà un elemento, contrassegnabile come svolto, ordinabile in relazione ad altri, e suscettibile di includere un’attività secondaria.

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