Facebook: in arrivo una webcam per le dirette su Watch e Messenger, e iniziative per la correttezza informativa

Facebook, il più grande social network al mondo, continua il suo impegno nell'hardware con la preparazione di una webcam per le dirette su Facebook Watch e le videochiamate su Messenger: in arrivo altre iniziative per la correttezza informativa.

Facebook: in arrivo una webcam per le dirette su Watch e Messenger, e iniziative per la correttezza informativa

Ultimamente, Facebook sta indirizzando le sue energie verso due direttrici principali, quella dell’hardware domestico, e quella della lotta alla disinformazione: proprio in questi ultimi due ambiti si inscrivono le recenti novità emerse a proposito del colosso di Menlo Park.

Qualche giorno fa, da oltreoceano è giunta un’indiscrezione “bomba”, se non altro per le inevitabili polemiche sulla privacy che potrebbe generare qualora si rivelasse esatta: a quanto pare, Mark Zuckerberg, dopo essere già entrato nelle case americane col suo primo hardware, lo smart display “Portal, avrebbe intenzione di cavalcare l’onda con un secondo dispositivo, attualmente noto col nome in codice di “Ripley”.

Il nuovo hardware di Facebook consisterebbe in una webcam, non troppo dissimile dalla Kinect delle prime consolle Xbox, da applicare alle TV, in modo da trasformare queste ultime in gigantesche versioni di Portal, pronte a seguire l’utente nei suoi spostamenti, mandando in onda il ripreso sulla piattaforma Facebook Watch, ma consentendo anche delle videochiamate con i contatti dell’app Messenger.

In attesa di sapere qualcosa di più concreto sull’hardware di tale webcam facebookiana, arrivano ulteriori iniziative per la correttezza informativa, in vista delle elezioni americane di medio mandato (previste per il 6 Novembre). Nello specifico, un comunicato del social network Facebook spiega che, d’ora innanzi, per autorità e semplici utenti sarà possibile segnalare in modo più incisivo degli elementi da attenzionare, anche grazie alla comparsa di un’apposita voce, “Incorrect Voting info“. In più, verrà scandagliala la piattaforma onde rimuovere, in base a parametri di verifica dell’autenticità ancora non chiariti, eventuali post tendenziosi, che mirino a condizionare le scelte elettorali degli utenti o che, semplicemente, forniscano informazioni false, inesatte, o poco corrette, in merito ai luoghi, alle date, ed alle metodologie di voto.

Dopo lo scandalo Cambridge Analytica, ed il successivo affaire che sembra abbia coinvolto 30 (e non 50) milioni di account, le cui informazioni personali sono finite in vendita nel Deep Web per una manciata di dollari, prosegue – quindi – la mission di Zuckerberg di riabilitare l’immagine della sua “creatura”.

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