Facebook: ancora telelavoro, nuovo visore VR in arrivo, navigazione free, Oversight Board

Dopo una lunga attesa, Facebook, che consentirà lo smart working sino a fine anno, si è dotata di un comitato indipendente di moderazione, si è dedicata a una versione light del visore Oculus Quest, e ha offerto la navigazione gratuita in alcune aree del mondo

Facebook: ancora telelavoro, nuovo visore VR in arrivo, navigazione free, Oversight Board

Avvio di fine settimana decisamente intenso per la holding Facebook Inc che, tra le costanti feature rilasciate per le sue tante applicazioni, non ha mancato di annunciare anche diverse iniziative per il ritorno al lavoro dei suoi dipendenti, per fornire connettività gratuita in alcune aree del mondo, in previsione di un nuovo visore VR, e relativamente alla moderazione di particolari contenuti. 

Di recente, Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, si è detto contrario a una prematura apertura degli spazi pubblici in quanto, potendo portare a una recrudescenza della pandemia, ciò prolungherebbe nel lungo termine anche i disagi economici conseguenti. Tenendo fede a tale considerazione, secondo la CNBC, il co-fondare del noto social avrebbe deciso di far sì che i dipendenti, la cui presenza non sia richiesta negli uffici, che riapriranno il 6 Luglio opportunamente adeguati per ottemperare alle direttive di distanziamento sociale anti Covid-19, potranno – lo desiderano – continuare a lavorare da casa, con tutti i bonus previsti, sino a fine anno. 

Sempre in tema di iniziative future, Facebook ha confermato, nell’ambito del progetto Free Basics, di aver avviato i test dell’app Facebook Discover che permetterà di navigare, gratuitamente grazie ai dati messi a disposizione da alcuni operatori, su qualsiasi sito: la navigazione, però, sarà a bassa larghezza di banda e, quindi, non permetterà di godere di video e audio, bloccati dall’app dopo aver decodificato il traffico dell’utente in seguito al reindirizzamento dello stesso nel proprio proxy. Confermato che l’app Discover non terrà traccia della cronologia di navigazione dell’utente, che potrà adoperarla pur non avendo un account sul social, Facebook ha svelato che la sperimentazione è partita in Perù (con i dati gratuiti messi a disposizione dagli operatori Bitel, Claro, Entel e Movistar, presso i quali si potrà acquistare del traffico dati aggiuntivo, nell’eventualità che si voglia beneficiare anche dei contenuti multimediali altrimenti bloccati). In seguito, secondo Menlo Park, l’iniziativa verrà estesa, andando a coinvolgere – secondo The Verge – anche Iraq, Filippine, e Thailandia. 

Da tempo, Facebook ha – nel proprio listino VR – diversi visori della controllata Oculus, dal premium Oculus Rift S al più economico Oculus Go, passando per il middle-range Oculus Quest, di tipo standalone. Proprio quest’ultimo, secondo Bloomberg, potrebbe essere affiancato da una versione più comoda, in quanto più compatta (del 15%), leggera (del 20%, pari a 450 grammi), e con cinturini più elastici: per migliorare il realismo, la frequenza di aggiornamento sarà superiore agli attuali 72 Hz, forse da 120, ma più probabilmente da 90 Hz (per non svantaggiare la batteria). Anche i controller dovrebbero essere ridisegnati (con sensori predisposti per un miglior tracking della posizione). 

Infine, qualcosa di più immediato. Dopo gli annunci passati, Facebook ha effettivamente costituito (con tanto di fondo a disposizione, di 130 milioni di dollari) un Comitato di Controllo, chiamato Oversight Board, una sorta di Corte Suprema cui gli utenti potranno appellarsi in caso di cancellazione di post o ban del profilo (anche su Instagram), chiamato – però – anche prendere decisioni (che Facebook Inc è tenuta, a meno che ciò non comporti violazioni della legge, ad applicare) su temi quali la tutela della privacy, le molestie, la pubblicità, o l’incitamento all’odio. Al momento, i membri scelti (non dipendenti da Facebook, che non può rimuoverli) sono 20, attivi in più di 29 lingue, e rappresentano i più svariati punti di vista religiosi, politici, professionali, e culturali: tra essi, spiccano nomi del calibro di Michael McConnell, professore di diritto costituzionale a Stanford, il premio Pulitzer (per lo scoop su Snowden) Alan Rusbridger del Guardian, e Tawakkol Karman, premio Nobel per la Pace e attivista yemenita.

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