Attenti: la telefonata del presunto supporto Apple nasconde una truffa

Nelle scorse ore, diversi utenti di iCloud confermano di aver ricevuto telefonate da presunti dipendenti del supporto Apple, che chiedevano loro dati personali per controllare account compromessi. Attenti: è una truffa!

Attenti: la telefonata del presunto supporto Apple nasconde una truffa

iCloud è il famoso di servizio di cloud hosting, targato Apple, che offre ai suoi clienti la possibilità di salvare in remoto, e sincronizzare, i propri dati personali. Nelle scorse ore, proprio iCloud è finito al centro di un tentativo di truffa, mirante a rubare i preziosi dati personali degli utenti.

A confermare la circostanza sono stati numerosi utenti di Twitter, nonché la moglie di un redattore della rivista Macworld, che avrebbero ricevuto telefonate attribuite ad Apple: in queste chiamate, un messaggio pre-registrato spiegherebbe che iCloud sarebbe stato violato in seguito ad una falla di sicurezza e che, quindi, taluni account potrebbero essere stati compromessi

A questo punto entrerebbe in scena un operatore umano, presunto dipendente del supporto Apple, che chiederebbe le credenziali di username e password al fine di effettuare dei controlli: oltre a questo, però, verrebbero richiesti anche altri dati personali, il che induce a pensare che si tratti di una truffa finalizzata a realizzare acquisti non autorizzati.

Da segnalare, inoltre, che ad alcuni malcapitati utenti sarebbe stato richiesto – anche – di installare un cosiddetto antivirus per prodotti Apple, che – in realtà – scaricherebbe in locale un pericoloso malware. 

Ovviamente, Apple non contatta telefonicamente i propri clienti, e giammai chiede per messaggi o email i loro dati personali. Semplicemente, ci troviamo al cospetto di una truffa architettata da qualche criminale 2.0, che tenta di sfruttare il clamore di qualche giorno fa, quando la crew di hacker “Turkish Crime Family” aveva richiesto a Cupertino un riscatto di 750 mila euro per non rivelare i dati di 300 mila account violati: una circostanza, quest’ultima, vivamente smentita dalla stessa Apple. 

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