Attacco haker alla pagina Facebook della Lega, firmato Anonymous

Il famoso gruppo di hacker Anonymous ha colpito ancora: questa volta l'obiettivo del suo attacco è stata la pagina Facebook ufficiale "Lega - Salvini Premier".

Attacco haker alla pagina Facebook della Lega, firmato Anonymous

Il famoso gruppo di hacker, Anonymous, colpisce ancora. Dopo aver attacco, negli scorsi giorni, i siti web di Lega e di Salvinipremier, questa volta Anonymous ha attaccato, sabato 24/02, la pagina Facebook ufficiale della Lega, “LegaSalvini Premier”.

Tra le foto e gli appuntamenti del candidato premier e i post ufficiali della pagina, comparivano alcuni post ironici e ambigui che prendevano in giro, mettendo in ridicolo, Matteo Salvini e la Lega, con fotomontaggi targati Anonymous.

Sono bastati però solo 30 minuti perché qualcuno si accorgesse dell’attacco e di quello che stava accadendo. Rapidamente, i post indesiderati sono stati rimossi dallo staff della pagina, ma su internet è possibile ritrovare screenshot e copia webcache dei contenuti rimossi.

Questo attacco, e la presa in giro nei confronti del candidato premier e del suo partito, si basa sui temi cari alla propaganda anti-leghista e anti-salviniana. Così, la faccia di Salvini compare su quella di Che Guevara, o intraprende la preparazione del suo primo spinello (e chiede consigli ai suoi seguaci al riguardo), senza dimenticare la presenza dei gatti, i veri re e padroni di internet, anch’essi presenti nei post rimossi.

In tutto ciò, non manca una rivendicazione social da parte di Anonymous, con tanto di hashtag dedicati alle sue azioni e ai suoi attaccati hacker.

Non è ovviamente la prima volta (in primis, fu nel 2015) che questo gruppo di hacker internazionali attacca una pagina o un sito di questo partito politico. Proprio poche settimane fa, ad inizio febbraio, la Lega era già stata oggetto degli attacchi di Anonymous, che aveva violato un blog e un database di Salvini, pubblicando sul web più di 70.000 email del segretario del carroccio. Questi attacchi erano stati contraddistinti dall’hashtag #AnonPlus.

Tanti sono i modi per questi gruppi per violare la sicurezza di questi siti: la presenza di password poco sicure, le loro grandi abilità, o addirittura una spia/un contatto all’interno dello staff.

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