Paraplegico ritorna a camminare grazie ad un nuovo impianto: le immagini emozionanti

Grandi risultati quelli ottenuti alla Mayo Clinic di Rochester: per la prima volta un uomo affetto da paralisi degli arti inferiori ha ripreso a camminare. Ecco tutti i dettagli

Paraplegico ritorna a camminare grazie ad un nuovo impianto: le immagini emozionanti

Un traguardo davvero eccezionale quello ottenuto alla Mayo Clinic: ben tre persone, infatti, hanno fatto qualcosa che non avrebbero mai immaginato di poter rifare dopo il grave incidente che le aveva rese paraplegiche…hanno ripreso a camminare.

La ricerca americana, pubblicata su Nature Medicine, ha dimostrato come grazie alla combinazione della stimolazione elettrica del midollo spinale e della terapia riabilitativa ad hoc, riesca ad avere risultati impensabili fino ad oggi, ridando nuove speranze a tutti i pazienti paraplegici.

Grazie agli studi mandati avanti da Kristin Zhao e Kendall Lee della Mayo Clinic di Rochester, infatti, per la prima volta un paziente con paralisi completa degli arti inferiori è stato in grado di tornare a camminare da solo.

Jered Chinnock, 29 anni ed originario del Winscosin, in USA, è stato il primo paziente ad essersi sottoposto al trattamento ed ha ripreso il controllo delle gambe e per questo riesce ormai a muoversi in modo quasi del tutto indipendente.

“Lo studio dimostra che la stimolazione elettrica è in grado di ripristinare la funzionalità dei muscoli paralizzati e rende il paziente in grado di camminare. Non sappiamo esattamente come questo possa avvenire, e ora la sfida è capirlo. Ma c’è un altro gruppo che grazie a questa tecnica sta ottenendo risultati simili al nostro” queste le affermazioni di Kendall Lee della Mayo Clinic.

Jered potrà dunque cominciare a vivere una nuova vita e dimenticare il tragico incidente in motoslitta avvenuto nel 2013 che lo aveva paralizzato e costretto su una sedia a rotelle. Prima di ricevere l’impianto, Jered è stato sottoposto ad una terapia di 22 settimane col fine di incrementare la sua resistenza muscolare.

La ricerca, parzialmente finanziata dalla Fondazione Christopher e Dana Reeve, è la dimostrazione che ad ogni problema c’è una soluzione e che il sostegno economico ai ricercatori è fondamentale per riuscire a trovarle.

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