Il Monastero di Santa Caterina situato nel Sinai

Da Aqaba, in poco meno di due ore si può raggiungere via mare la penisola del Sinai ove è situata la seconda montagna più alta d'Egitto, il Monte Sinai; un'occasione per osservare da vicino le acque turchesi del Mar Rosso e la trasparenza dei suoi fondali

Il Monastero di Santa Caterina situato nel Sinai

Uno dei monasteri più particolari e affascinanti al mondo è il Monastero di Santa Caterina, vi illustreremo un tragitto stupendo che dalla Giordania, passando per la Penisola della Siria porta proprio a questa meraviglia sperduta.

Partendo da Aqaba, città situata nel sud della Giordania sulla costa del Mar Rosso, si può raggiungere in poche ore l’Egitto e più precisamente la Penisola del Sinai con la sua caratteristica forma a triangolo, ponte naturale tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso. Il paesaggio lunare, che si presenta all’estremo sud, è di una bellezza al di là di ogni immaginazione.

Protagonista incontrastato è il deserto del Sinai, che con le sue rocce granitiche nere, tagliate da lingue di finissima sabbia bianca, forma un quadro incantevole, reso ancor più suggestivo dalla foschia che avvolge spesso questi luoghi, rendendo il paesaggio surreale.

Il Sinai ha soprattutto un significato biblico, infatti secondo l’Antico Testamento Mosè, salito sul Monte Horeb (altro antico nome del Monte Sinai) ebbe la visione del roveto ardente e ricevette da Dio le Tavole della legge. Oggi, si pensa però che il monte di cui parla la Bibbia sia situato in un altro luogo.

Questo sito solitario è abitato, oltre che dagli animali (iene, lupi, volpi, capre selvatiche, gazzelle e aquile) da un pugno di beduini, che riescono a sopravvivere grazie alle palme da dattero, a qualche legume che ottengono coltivando il terreno e utilizzando l’acqua dei pozzi e, cosa più importante, all’aiuto dei monaci del Monastero di Santa Caterina.

Il Monastero di Santa Caterina situato ai piedi del Monte Sinai, venne fondato nel 527 dall’imperatore Giustiniano proprio nel luogo dove un roveto ardente bruciava senza consumarsi, e dedicato alla martire di Alessandria, il cui corpo martoriato, secondo una leggenda, fu trasportato nel Sinai dagli Angeli. In seguito il Monastero fu rifugio di eremiti e poi meta di pellegrinaggi.

Oggi è circondato da alte mura come una fortezza e al suo interno troviamo una chiesa, che conserva bellissime icone, mosaici ed opere di oreficeria. Vi si trovano anche un tesoro e la biblioteca, che custodisce numerosi manoscritti greci, ebraici, siriani ecc.

I monaci ortodossi, che vi vivono ancora oggi, trascorrono le loro giornate pregando, meditando e dipingendo le icone che rappresentano personaggi sacri come laMadonna col Bambino, Gesù e i Santi.

Tutt’intorno al Monastero regna una grande pace a anche il turista più distratto non può non percepire il forte richiamo di religiosità che pervade in questi luoghi.

3400 scalini di roccia piuttosto accidentata, portano alla cima del Monte Horeb, dove è stata costruita una cappella. Da qui si può ammirare un bellissimo panorama che, poco diverso da quello del tempo di Mosè riempe il visitatore di piacevoli sensazioni.