Guida di Piacenza

Piacenza è un comune di circa 100.000 abitanti dell'Emilia Romagna, rinomato tanto per i suoi monumenti storici, quanto per la sua eccellente tradizione culinaria. Ecco una brevissima guida su questa splendida città

Guida di Piacenza

Piacenza è un comune italiano dell’Emilia-Romagna, che conta circa 103.500 abitanti. Piacenza ha assunto il soprannome de La Primogenita nel 1848, poiché fu la prima città italiana a votare per l’annessione al Regno di Sardegna, il 10 Maggio dello stesso anno. Essendo una città situata al confine con la Lombardia, oltretutto, ha risentito molto dell’influsso culturale milanese nel corso dei secoli.

Cosa vedere a Piacenza

Piacenza, come praticamente tutti i capoluoghi italiani, ha una storia millenaria che affonda le sue radici nell’antichità, essendo stata colonizzata dapprima da stirpi liguri, quindi da Etruschi e Celti. La città su anche sede di un ducato longobardo, ed iniziò ad assumere grande importanza nello scacchiere geopolitico dell’Italia Settentrionale in epoca bassomedievale, essendo situata lungo la Via Francigena che collegava l’Europa centrale a Roma. Particolarmente importanti per lo sviluppo di Piacenza furono anche la casata dei Farnese e la figura di Maria Luigia d’Austria. Ecco una lista di alcuno dei suoi luoghi di maggiore interesse che è tutt’oggi possibile visitare.

Palazzo Farnese

Questo palazzo è uno dei monumenti più importanti di tutta la città, fu dimora di Pierluigi Farnese e successivamente di suo figlio Ottavio, che ne fece una grandiosa struttura di rappresentanza. Nonostante i saccheggi a cui è stato sottoposto, il Palazzo Farnese è comunque rimasto uno degli edifici culturalmente più rilevanti della città, ed ospita ad oggi il Museo delle Carrozze, il Museo Archeologico, il Museo del Risorgimento, l’allestimento di Scultura, la Sezione medievale, le esposizioni dei Fasti di Alessandro, Paolo III ed Elisabetta, una pinacoteca ed è sede dell’Archivio di Stato.

Palazzo Farnese

Vista prospettica del Palazzo farnese

Duomo di Piacenza

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, anche conosciuta con l’abbreviazione di Duomo di Piacenza, è il principale luogo di culto cattolico della città. Costruito a partire dal XII secolo, il duomo è stato realizzato secondo i canoni romanici padani e conserva le reliquie di Santa Giustina.

Basilica di Sant’Antonino

Si tratta di una basilica paleocristiana eretta per volere del primo vescovo di Piacenza, ed è anch’essa stata edificata secondo i gusti dell’architettura romanica. La sua costruzione terminò attorno al 375, e la chiesa venne dedicata a Sant’Antonino, un martire cristiano ucciso nei dintorni della Val Trebbia. Nella sua Porta del Paradiso è conservata una statua di Giorgio X, primo ed unico pontefice piacentino della Storia, e la sua caratteristica torre ottagonale è l’unica del suo genere in Europa.

Basilica di San Francesco

Sempre rimanendo nell’ambito dei luoghi di culto, la Basilica di San Francesco è una chiesa costruita con canoni gotici lombardi per volontà di Umbertino Landi, ubicata nei pressi di Piazza Cavalli. La sua costruzione iniziò sul finire del XIII secolo, e fu affidata ai Frati Minori, che però abbandonarono il sito in seguito all’occupazione del ducato da parte dei francesi. Fu proprio in questo luogo che, il 10 Maggio 1848, si tenne il plebiscito che portò Piacenza ad aderire al progetto del Regno di Sardegna.

Basilica di San Francesco

Basilica di San Francesco a Piacenza

Castello di Rivalta

Il Castello di Rivalta è una rocca situata nel comune di Gazzola, a 14 chilometri dalla città di Piacenza, ed era anticamente parte di un sistema di fortificazioni atte a controllare il caminus Genue, una via che portava alla Val Trebbia. La prima testimonianza scritta che cita apertamente questo castello risale al XI secolo, e dopo essere passato per mano dei Malaspina ed essere stato conquistato da Oberto Pallavicino, arrivò infine in mano alla famiglia Landi, che ne detiene tuttora il possesso. Ad oggi questo castello è stato reso aperto al pubblico e visitabile a pagamento dagli stessi Landi.

Castello di Gropparello

Il Castello di Gropparello è un altro castello situato nei pressi di Piacenza, precisamente nel comune di Gropparello, a 30 chilometri circa dal centro della città. Questa fortificazione gode di difese naturali particolarmente ostiche, al punto che conservò per diversi secoli la fama di rocca inespugnabile: costruito su uno sperone di roccia ofiolitica, che piomba giù per 85 metri fino al torrente Vezzano, fu proprietà della Chiesa finché non venne conquistato dai Ghibellini, nel 1255. Dopo essere passato per diversi proprietari arrivò infine alla famiglia Gibelli, a cui appartiene ancora oggi; analogamente al Castello di Rivalta, anche il Castello di Gropparello è stato aperto al pubblico dai suoi proprietari.

Il Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza

Il Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza

Piazza Cavalli

Piazza Cavalli è la piazza principale della città, venne realizzata attorno al 1180 nello stesso periodo in cui vi sorse il Palazzo del Comune (o Palazzo Gotico) ed ospita due dei monumenti più importanti di tutta Piacenza. Stiamo parlando dei bronzi equestri di Ranuccio II Farnese e di suo padre Alessandro, voluti proprio da Ranuccio II per onorare la memoria del defunto genitore, ed assicurarsi al contempo di lasciare un’opera importante che raffigurasse anche egli stesso. Prima della realizzazione di questi spettacolari monumenti, la piazza era conosciuta con il nome di Piazza Grande.

Le due statue equestri, opere di Francesco Mochi (e per questo conosciuti come i Cavalli del Mochi) sotto il punto di vista artistico segnano un importante crocevia nella transizione al barocco, e sono due dei monumenti più conosciuti ed apprezzati di tutta Piacenza.

In Piazza Cavalli sorgono inoltre altri edifici storici come il Palazzo del Governatore, sorto nel XVIII secolo ed un tempo sede dei governatori di Parma e Piacenza, il Palazzo dei Mercanti, eretto nel XVII secolo quale sede del Collegio dei Mercanti ed il Palazzo del Comune, eretto tra il XIII ed il XIV

Piazza Cavalli a Piacenza

Piazza Cavalli a Piacenza

Galleria d’arte moderna Ricci Oddi

La Galleria d’arte moderna Ricci Oddi è una pinacoteca piacentina fondata da Ricci Oddi, un collezionista di Piacenza che aveva il sogno di creare una grande collezione di dipinti d’arte moderna, e renderla poi fruibile al pubblico. La galleria conta oggi circa 400 opere, tutte realizzate tra i primi anni del 1800 e la fine del XX secolo, ed espone solo lavori riconducibili al movimento artistico del Romanticismo, ed alle correnti sviluppatesi successivamente. I dipinti sono tutti ordinati in base alla loro provenienza geografica, com’era desiderio dello stesso Oddi.

Enogastronomia piacentina

Se dopo questo brevissimo viaggio tra alcuni frammenti della cultura piacentina vi sarà venuta fame, niente paura: la tradizione enogastronomica della città è una delle più prelibate e variegate di tutta l’Emilia-Romagna, e può vantare sia squisite pietanze, sia una ricca e rinomata offerta enologica, che annovera ben 21 vini DOC contrassegnati dal marchio Colli piacentini.

Un piatto di invitanti tortelli di zucca, uno dei prodotti tipici del territorio piacentino

Un piatto di invitanti tortelli di zucca, uno dei prodotti tipici del territorio piacentino

Particolarmente caratteristici di Piacenza sono i suoi tre salumi DOC, la Coppa piacentina, la Pancetta piacentina ed il Salame piacentino, particolarmente utilizzati per la composizione di antipasti tradizionali. In queste tavole poi si presentano molto spesso anche gli anolini ed i tortelli alla piacentina, oltre ai panzerotti alla piacentina ed ai deliziosi tortelli di zucca, la cui variante locale prevede l’aggiunta di mostarda ed amaretti.

A livello di secondi piatti il più conosciuto è forse lo stracotto alla piacentina, ma anche trippa, salame cotto e verdure ripiene formano un perfetto connubio di gusto e tradizione, all’insegna della buona cucina. In tema di vini il più importante rimane il Gutturnio, ma anche il Trebbiano, il Bonarda, il Pinot ed il Cabernet Sauvignon sono dei veri e propri pilastri della tradizione enologica di queste terre; nelle quali sì vive bene, assolutamente sì, ma si mangia anche meglio.

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