Vittorio Sgarbi e il suo gossip in diretta: "Luigi Di Maio è gay e posso dirvi con chi è fidanzato"

Vittorio Sgarbi, nel corso del programma "Quelli che dopo il tg", condotto da Luca e Paolo e Mia Ceran, ha sparato la sua ultima cartuccia su Di Maio.

Vittorio Sgarbi e il suo gossip in diretta: "Luigi Di Maio è gay e posso dirvi con chi è fidanzato"

Nel corso del programma “Quelli che dopo il tg”, condotto da Luca e Paolo e Mia Ceran, Vittorio Sgarbi ha affermato: “In realtà mi dispiace aver aggredito questo giovane, che tra l’altro è anche tenero e ha dei sentimenti così nobili. Recentemente ho scoperto che ha un fidanzato. Sono felice finalmente di avere un premier gay, così sereno e affettuoso e sorridente“. Il critico d’arte, avvezzo a criticare il leader Cinque Stelle, porta avanti la sua personalissima guerra, e non perde mai occasione per attaccare Di Maio sui social e in tv.

Secondo Sgarbi Vincenzo Spadafora è il compagno di Di Maio: il campano è il responsabile delle relazioni istituzionali, è stato presidente dell’Unicef e garante per l’infanzia e l’adolescenza. Vittorio, in questa occasione, ha deciso di indugiare nella vita privata di Luigi, le sue parole non trovano conferme, ed onestamente se la sua boutade fosse vera, non comprendo quale sia il problema.

Sgarbi ha sottolineato che le sue parole non vogliono certamente risulare dispregiative: “È elogiativo, io credo che essere omosessuale sia un elemento in più. Non mi pare che ci sia da vergognarsi di nulla. Abbiamo leggi che tutelano le coppie gay”.

La giustificazione pare decisamente pretestuosa, era palese l’intento di provocare un danno di immagine al leader del M5S, le motivazioni  politiche trasudano evidenti, alla ricerca dell’elettorato bigotto, perso al Sud anche dal centrodestra

Sgarbi non si è certamente pentito del massacro verbale che ha riversato su Di Maio nel corso della campagna elettorale: Vittorio sostiene che fa teatro, è pronto per l’innaugurazione del suo Michelangelo al Teatro Olimpico a Roma, afferma di recitare spesso, il suo modello è Carmelo Bene, il riferimento Pasolini:“Quello che faccio non è realtà ma una grande finzione”.

Ha aggiunto che se si diverte al cesso, la cosa non può essere intesa se non come teatro, spettacolo, finzione, ma se poi gli esponenti M5S passano dal vaffanculo di Grillo, dal turpiloquio, alla castità verbale lui non sa come fare: “Chi vede ‘120 giornate si Sodoma’ o legge i capitoli di ‘Petrolio’ vede delle cose tali che in confronto io sembro un’educanda”.

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