Rai nella bufera: a "Parliamone Sabato" lista choc su donne dell’Est

Il programma del sabato pomeriggio, targato Rai Uno, "Parliamone Sabato" è nella bufera a causa di una lista choc sul perché scegliere una donna dell'est.

Rai nella bufera: a "Parliamone Sabato" lista choc su donne dell’Est

E’ bufera in Rai, così come nei social network dove non si fa che parlare ed andare contro la scelta di mandare in onda un servizio choc sul perchè scegliere una donna dell’est. Una lista di motivazioni, che ha fatto indignare non poco gli internauti nonchè la dirigenza dell’emittente nazionale.

Può una lista di motivazioni scatenare un putiferio? Sembra proprio di si, considerando ciò che è accaduto sin dalle prime ore dopo il servizio mandato in onda sabato pomeriggio su Rai Uno a “Parliamone Sabato“, seguitissimo programma di intrattenimento della rete ammiraglia condotta dalla bella e quanto mai brava Paola Perego.

Una conduttrice, la Perego, che si è dimostrata brava e professionale anche in quest’occasione, in considerazione del fatto che, nonostante le sue evidenti perplessità e contrarietà in ordine ai contenuti del servizio, lo ha comunque presentato, lasciando agli ospiti presenti l’onere della feroce critica.

Critica che è subito seguita anche a trasmissione conclusa, specialmente sui social network, ma non solo. Ad essere oggetto della bufera è in sintesi una lista di motivazioni per le quali un uomo italiano dovrebbe preferire una donna dell’est ad una donna italiana. Tra queste motivazioni sembrano rientrare anche la facilità di ritornare in forma dopo il parto, l’assoluta devozione al partner – perdonano e fanno comandare l’uomo –  per non parlare del fatto che amano indossare sempre indumenti sensuali anche quando stanno in casa.

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Insomma, donne dipinte come geisha, quasi come schiave o senza personalità. Messaggi inaccettabili che ha lanciato la televisione di Stato e che hanno indignato perfino il Presidente Rai, Monica Maggioni, che ha commentato dicendo: “rappresentazione surreale dell’Italia 2017” e aggiungendo “un errore inaccettabile”.

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