Le Iene: le condizioni igieniche dei centri estetici low cost

L’inviata della trasmissione di Italia 1, Liza Boschin, ha condotto un’indagine sulle condizioni igieniche dei centri estetici milanesi a basso costo. In alcuni casi i risultati sono inquietanti

Le Iene: le condizioni igieniche dei centri estetici low cost

Se una volta ci si rivolgeva al centro estetico di fiducia, pagando anche 30 Euro per una pedicure o 20 Euro per una manicure, oggi, con la diffusione di strutture gestite da personale cinese, si possono trovare gli stessi servizi con ribassi anche del 50%.

L’inviata del Le Iene, Liza Boschin, si è però chiesta se, alla riduzione del prezzo, corrispondesse anche una riduzione della qualità del servizio e per appurarlo ha fatto visita, in incognita, ad alcuni centri estetici milanesi, per verificare direttamente le condizioni igieniche dei locali e degli strumenti utilizzati per curare le unghie di mani e piedi.

Tra bagni e pavimenti sporchi, asciugamani con pezzi di unghie del cliente precedente, lime non sterilizzate e operatrici senza guanti, ne è venuta fuori un’immagine, a dir poco raccapricciante, delle condizioni igieniche di questi locali. Per verificare, se oltre all’aspetto visivo, ci potesse essere presenza di batteri, durante il servizio, con delle spugnette sterili, sono stati prelevati dei campioni dai lavapiedi, dai fornetti per lo smalto e dai tavoli da lavoro, e consegnati ad un laboratorio per farli analizzare.

Nonostante le superfici dovrebbero essere sanificate più volte al giorno, i risultati delle analisi non hanno  lasciato dubbi, riscontrando una carica batterica di circa settemila unità per centimetro quadrato, vale a dire circa 700 volte il consentito per un tavolo di lavoro di un ristorante, o 60 volte il limite previsto per un piano di lavoro di un supermercato. Staphylococcus aureus, Escherichia Coli e Candida albicans i principali batteri rinvenuti dal laboratorio analisi.

Per fortuna, tra i tanti centri visitati, qualcuno è risultato pulito e proprio dal personale di uno di questi locali, Liza Boschin, si è fatta spiegare come andrebbero sterilizzati i piani e gli attrezzi di lavoro. Salviettine disinfettanti sterilizzate, cambio di asciugamano per ogni nuovo cliente e utilizzo dell’acido peracetico, alcuni degli accorgimenti che andrebbero utilizzati, per garantire anche la salute dei clienti.

Infatti, nonostante la pelle sia un’ottima difesa, basta la presenza di un piccolo taglio per favorire infezioni come l’impetigine, la follicolite o la comparsa di verruche. La giornalista conclude il servizio ritornando, con le telecamere, nei centri estetici incriminati e informando i gestori dei risultati negativi dei test, che cercano di sviare le accuse, trincerandosi dietro il classico “non capisco”.

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