Per Carlo Freccero, consigliere di amministrazione della Rai, Massimo Giletti è destinato a tornare a lavorare per la società di viale Mazzini. Lui stesso poche settimane fa aveva ribadito a la Zanzara che il 56enne conduttore di Non è l’Arena tornerà da mamma Rai. Quando non è però dato saperlo, ma è comunque sicuro che avverrà.
Messo alla porta dopo 27 anni di onorata carriera, Massimo Giletti non si è dato per vinto, anzi, dopo essere stato accolto tra le braccia di Urbano Cairo, il suo Non è l’Arena trasmesso su La7 ha raccolto un gran successo. Nel frattempo le polemiche tra il conduttore e i vertici della Rai non si sono mai placate.
A patire le conseguenze di questo divorzio professionale è stata anche Cristina Parodi, chiamata ad affrontare la concorrenza di Barbara D’Urso su Canale 5. Fino allo scorso anno L’Arena riusciva a controbattere al programma domenicale di Mediaset, ma quest’anno senza Giletti le cose sono andate via via peggiorando.
Per il conduttore di origini torinesi tutto ciò ha rappresentato una vera e propria rivincita. Da qui alla Rai hanno pensato di correre ai ripari. Da un paio di mesi qualcosa sembra infatti essere cambiato. Dapprima è stato visto Giletti nei paraggi di viale Mazzini. Poi è arrivata questa conferma da parte di un dirigente dalla Rai.
Gli accordi sembrano già essere stati intavolati, e secondo alcune indiscrezioni, potrebbero portare ad una terremoto nella programmazione della Rai. Giletti potrebbe infatti prendere il posto di un big, e non uno qualsiasi. Le voci più insistenti arrivano a ipotizzare che potrebbe soffiare il posto addirittura a Fabio Fazio, lo stesso con cui negli ultimi mesi ha messo in piedi un’agguerrita rivalità. Come se non bastasse, lo stesso conduttore di Che tempo che fa è stato spesso indicato come una delle cause che hanno comportato l’allontanamento di Giletti.
A questo punto il riavvicinamento tra Giletti e la Rai sembra ormai essere scontato: l’ulteriore accelerazione delle trattative potrebbe poi arrivare soprattutto se si riuscisse a sfondare il plafond degli stipendi fissato a 240mila euro. A quel punto la rivincita dell’attuale conduttore di Non è l’Arena sarebbe pressoché completa.