Fiorello: il suo ritardato ritorno in tv è legato al governo Lega-Movimento Cinque Stelle

Se ne parla da mesi, ma ad oggi Fiorello non è ancora riapprodato in televisione. E come da lui stesso ammesso, questo ritardo sarebbe legato al nuovo governo a trazione Lega - Movimento Cinque Stelle. Ecco la motivazione

Fiorello: il suo ritardato ritorno in tv è legato al governo Lega-Movimento Cinque Stelle

Atteso da diversi mesi, Rosario Fiorello continua a procrastinare la data del ritorno sul piccolo schermo. Impegnatissimo in radio, il conduttore siciliano si è concesso ai microfoni del Corriere della Sera, dove ha fatto luce su quello che è l’esito del suo show previsto su Rai 1.

La tv mi costa fatica perché è un continuo uscire da una riunione per entrare in un’altra: con i produttori, con gli autori, con gli scenografi, con le maestranze...” ha dichiarato il 58enne cantante ed imitatore di origini catanesi. Da qui prova decisamente molta più soddisfazione con la radio, un mezzo di comunicazione molto più divertente, in quanto privo dello stress legato agli ascolti.

La televisione è invece tutt’altra cosa. “L’ultima cosa a cui si pensa è lo spettacolo e io alla seconda riunione mi sono già stufato”. Ma non c’è solo questo. Il suo show ha inevitabilmente risentito del recente cambio di governo, un’evento che molto spesso determina anche la nuova nomina dei vertici Rai. E tenendo conto che la sua nuova creatura doveva rimpolpare il palinsesto di Rai 1, Fiorello ha deciso di guardarsi intorno aspettando l’evolversi dei fatti. “Quando non sai chi arriva, se hai bisogno, non sai a chi rivolgerti. Così è stato meglio spostarlo”, ha riconosciuto accennando al suo futuro programma.

Ma parlando più in generale della sua carriera, Fiorello ha altresì ammesso di sentirsi eccessivamente sopravvalutato. La sua è una vera lezione di umiltà. “Giuro. Non penso di essere così bravo, non sono ‘sto fenomeno. Ce ne sono molti migliori di me. Se penso alle imitazioni ne trovo almeno dieci più bravi. So cantare, ma l’Italia è un Paese di cantanti e ce ne sono almeno 190mila più dotati di me”. Lo storico conduttore di un programma cult come Karaoke, aggiunge poi che esistono anche dei colleghi molto più bravi come monologhisti.

Da qui ci si pone la domanda su quale sia la ricetta della sua popolarità. A sua detta bisognerebbe soffermarsi su di un aspetto che altri non curano, ovvero l’aspettativa, l’idea dell’evento. E in effetti tutti questi rinvii e il continuo prolungarsi dell’attesa non possono che giocare a suo favore.

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