Domenica Live, Nina Moric: “Perché non posso stare con mio figlio? Stanno rovinando un bambino meraviglioso”

Le motivazioni per le quali a Nina Moric è stato tolto il figlio Carlos: il suo sfogo sulla spinosa e dolorosa questione. La Moric si scaglia contro i giudici.

Domenica Live, Nina Moric: “Perché non posso stare con mio figlio? Stanno rovinando un bambino meraviglioso”

A Nina Moric è stato tolto l’affidamento del figlio Carlos, avuto con Fabrizio Corona 15 anni fa. La notizia ha devastato emotivamente e psicologicamente la bella modella croata e dato inizio ad una battaglia per cercare di ribaltare la situazione. Ad oggi il bimbo vive con la nonna paterna, in quanto nel 2015 quando arrivò la sentenza del tribunale, anche il padre era impossibilitato a occuparsi del figlio, essendo in carcere.

I motivi di questa dura decisione sono stati presi in seguito ad una chiamata della mamma di Nina al 118, durante la quale la donna spiegava che la figlia aveva tentato di tagliarsi le vene. Il fatto che ha spinto i giudici a toglierle l’affidamento del suo bimbo, è stata la presenza di Carlos in casa, mentre avvenivano i fatti.

Nina, da allora, ha cercato in tutti i modi di spiegare la situazione e dimostrare quanto le cose siano cambiate da allora, ma a nulla sono servite le sue parole. Inoltre, le disposizioni dei giudici per le visite con il figlio – a detta della Moric – sembrano non essere rispettate da chi ora si occupa di Carlos.

Lo sfogo di Nina Moric a Domenica Live

A Domenica Live, Nina attacca i giudici e gli assistenti sociali che si occupano del suo caso: “Non so perché non posso stare mio figlio” ha esordito “Non hanno saputo dire per quale motivo, ancora oggi io non ho una motivazione valida per la quale io non possa stare con mio figlio. E con questo ho detto tutto“.

Continua esortando chi si occupa della questione di mettersi una mano sul cuore, così come ha fatto lei in questi anni: “Mi dispiace mettere in mezzo giudici e servizi sociali, ma che si mettano una mano sulla coscienza, perché stanno rovinando un bambino meraviglioso. E io per mio figlio andrò fino alla morte. Punto!“.

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