Prima che Spotify ed Apple Music inaugurassero l’era dello streaming musicale, che tante risorse ha tolto al mondo della pirateria (la distribuzione digitale, più economica, rende più accessibili i contenuti che, di conseguenza, non vengono hackerati come un tempo), uno dei lettori – o player – più popolari per PC e notebook era il mitico “Winamp“. Quest’ultimo, secondo comunicazioni ufficiali giunte nei giorni scorsi, ritornerà in campo, più moderno e globale che mai, nel 2019.
Winamp era stato dismesso, in forma ufficiale, nel 2013, surclassato anche da VideoLan che, invero, ha dimostrato – col tempo – poliedricità e versatilità notevoli: qualche giorno fa, non del tutto in modo sorprendente, dacché i rumors ne avevano già fatto accenno, la società che ne gestisce lo sviluppo – Radionomy – aveva comunicato l’intenzione di rigenerare il suo prodotto principe, distribuendo – nel 2019 – un software del tutto rinnovato, in versione 6, volto a offrire un’esperienza multimediale globale.
Il nuovo Winamp, in particolare, non solo gestirà le risorse locali, ma anche quelle sul cloud, e si interfaccerà con popolari servizi come Google Music, Spotify, ed Apple Music, aprendosi ai podcast e alle playlist, senza dimenticare lo streaming di mp3 e radio online.
Nell’attesa che ciò avvenga, Radionomy aveva rivelato l’imminente roll-out di una versione intermedia, la 5.8 che, trapelata in Rete per vie non ufficiali (e, in quanto tale, non supportata e potenzialmente veicolo di trojan), è stata appena anticipata tramite una distribuzione ufficiale. Il nuovo Winamp 5.8, pur conservando lo stile delle origini, ha rivisitato le barre di scorrimento e i pulsanti, sostituito il player modulare (staccabile dal resto dell’app e riposizionabile a piacimento) MikMod con l’OpenMPT-based, introdotto il supporto agli ultimi due sistemi operativi Microsoft (Windows 8.1 e Windows 10), oltre che al Windows Audio Output plug-in.
Sempre nel changelog del player Winamp 5.8, viene specificata la possibilità di attivare la modalità auto-fullscreen e, soprattutto, quella da semplice “player musicale”, di fatti limitandosi a disattivare la traccia video di un filmato in riproduzione (ottimo per risparmiare dati, nel caso ci si trovi sotto una connessione “a consumo”).