WhatsApp: nell’ultima beta previsto un tool per la ricerca delle immagini, ed inserita la bandiera transgender

Menlo Park, particolarmente creativo quanto a progetti per le proprie applicazioni, ha distribuito una nuova versione di WhatsApp nel relativo canale Beta, grazie alla quale è possibile constatare come funzionerà il tool per la ricerca inversa delle immagini.

WhatsApp: nell’ultima beta previsto un tool per la ricerca delle immagini, ed inserita la bandiera transgender

WhatsApp è certamente, tra le applicazioni, quella col maggior numero di sperimentazioni (e di restyling) condotte attraverso il canale Beta, nel quale si può assistere ad un continuo avvicendarsi di novità, alcune delle quali non raggiungono la fase del rilascio finale. 

Con l’arrivo della beta 2.19.73 di WhatsApp per Android, qualcosa di concreto è stato implementato, e – seppure di carattere meramente grafico – è già disponibile per l’utilizzo, attraverso il selettore delle emoji, quando si va a comporre un nuovo messaggio: si tratta, infatti, dell’arrivo della bandierina della comunità transgender, collocata nella sezione delle bandiere. 

Mettendo da parte quello che, assieme al venturo arrivo degli stickers anche nelle Storie, rappresenta un arricchimento dal punto di vista espressivo, la messaggistica in verde di WhatsApp è stata protagonista di un’importante scoperta funzionale, relativa ad una feature presente ma non ancora attiva, sempre all’interno della beta 2.19.73: in particolare, i leaker di WABetaInfo hanno rinvenuto le evidenze, in termini di codice, di una sorta di ricerca inversa per immagini, basata sulle API di Google che consentono, selezionato un elemento grafico, di cercarne in rete di simili. 

Per utilizzare tale strumento, quando sarà in auge, basterà tenere premuto il messaggio contenente l’immagine e, nel menu contestuale accessibile tramite l’effige dei tre puntini collocati in alto verso destra, scegliere la voce “Cerca immagine”

Probabile che – come già avvenuto per la limitazione a 5 degli inoltri contemporanei – possa trattarsi di un tool previsto per arginare la propagazione di fake news, che trovano spesso nella diffusione di immagini decontestualizzate il loro terreno fertile, e per smascherare eventuali contenuti non originali, come già fatto con l’introduzione dell’etichetta “inoltrato”

Al momento, la funzione in questione – non ancora pubblica – è candidata ad essere distribuita in forma accessibile, per una sperimentazione collettiva, con annessi feedback, in una delle prossime beta di WhatsApp, come sempre scaricabili dalla repository online di ApkMirror.

Continua a leggere su Fidelity News