Snapchat lavora alla funzione "Everywhere", per esportare le sue Storie ovunque

Questa l'indiscrezione emersa da qualche ora su internet, relativa ad un nuovo strumento che Snapchat starebbe allestendo con lo scopo di far conoscere le proprie Storie anche a quegli internauti che non ne conoscessero ancora la piattaforma.

Snapchat lavora alla funzione "Everywhere", per esportare le sue Storie ovunque

Snapchat, da poco quotatasi anche in Borsa, è l’app preferita dai teenagers per la sua capacità di inviare messaggi usa e getta, e per le Storie, che permettono di raccontare, con istantanee e clip, le proprie giornate, in un formato visibile per sole 24 ore. Proprio queste ultime, adorate dagli influencer, dalle persone comuni, dai grossi brand, e dai semplici editor, potrebbero presto diventare l’arma della rinascita di Snapchat, grazie alla ventura funzionalità “Stories Everywhere”.

Le Storie, sin dalla loro nascita, nell’Ottobre del 2013, sono state copiate un po’ da tutti i principali competitor di Snapchat, basti pensare a quanto messo in atto da Instagram, da Facebook e Messenger, da WhatsApp, e – ultima in ordine di arrivo – da YouTube, con i suoi “-“. A cagione di ciò, l’app di Evan Spiegel ha smesso di crescere, accusando perdite via via crescenti: non proprio il massimo quando si decide di quotarsi nel mercato azionario mondiale. 

Le contromisure messe in campo per arginare la scarsa crescita di utenti iscritti sono state tante, da un vero e proprio restyling generale, a implementazioni più creative, come i filtri che riconoscono gli oggetti, o un editor per realizzare 3D Lens personali (condivisibili via SnapCode).

Ora, a quest’ondata di novità se ne potrebbe presto aggiungere un’altra, almeno secondo quanto portato alla luce da Cheddar.com che ha scoperto come Rahul Chopra, che in NewsCorp si occupava della social content agency nota come Storyful, stia lavorando – presso Snapchat – proprio ad una nuova funzione, chiamata “Stories Everywhere”.

Tale nuove feature si occuperebbe di far uscire le Storie dal recinto protetto delle sue app, attraverso la condivisione delle medesime anche con utenti che non abbiano ancora attivato un profilo Snapchat e, soprattutto, tramite la loro pubblicazione all’interno di siti e blog di terze parti, come finestra informativa, alla stregua di quanto fatto da Twitter sin dal 2011. L’obiettivo della mossa, qualora dovesse essere concretizzata, è quello – neanche troppo recondito – di mostrare l’appetibilità della piattaforma a quanti ancora non la conoscono, nella speranza che decidano di iscriversi, registrando un account personale. 

Continua a leggere su Fidelity News