Messenger, Instagram, e WhatsApp destinate a grandi cambiamenti: ecco quelli esposti all’F8 2019

L'ondata riformatrice di Mark Zuckerberg non risparmia niente e nessuno e, già toccato il social network, ora coinvolge anche le applicazioni Messenger, Instagram, e WhatsApp: ecco cosa aspettarsi a breve, e prossimamente, per ognuna di esse.

Messenger, Instagram, e WhatsApp destinate a grandi cambiamenti: ecco quelli esposti all’F8 2019

Come visto anche a proposito del social network Facebook, all’F8 2019 di San José, Mark Zuckerberg non si è certo risparmiato in fatto di annunci e, annoverando sotto la sua ala alcune delle più importanti applicazioni del momento, vi ha dedicato non poche attenzioni, prospettando innovazioni per Instagram, Messenger, e WhatsApp.

Instagram, in particolare, come già anticipato nelle scorse settimane, condurrà un test (inizialmente in Canada) volto a spostare il focus degli utenti sui contenuti, nascondendo a questi ultimi il numero di like (invece visibile al creator) ottenuto dai post. A proposito di questi ultimi, grazie alla “Create Mode”, non sarà più necessario partire da una foto o da un video, per realizzarne uno, ma sarà anche possibile iniziare ponendo una domanda, un sondaggio, o redigendo un testo, 

Le funzionalità di shopping di Instagram saranno estese, grazie al fatto che gli influencer più di peso (tra cui l’italiana Chiara Ferragni) potranno – al pari di quanto già possibile per gli account business – inserire dei tag con le informazioni sui prodotti che usano o indossano, in modo da guidare l’utente all’acquisto senza che quest’ultimo debba porre delle domande, in merito, tra i commenti. Se, invece, sono le opere buone ciò che interessa all’internauta instagrammiano, tra non molto quest’ultimo potrà applicare dei “donation stickers” alle proprie Storie, onde raccogliere fondi per le cause che più gli stanno a cuore.

In tema di rivisitazioni, una – alquanto esemplificativa – interesserà la fotocamera in-app di Instagram che, presto, monterà in basso una barra con 3 sole voci, con Live che servirà per andare in diretta video, Camera per applicare i filtri a ciò che si scatterà, e Create che si occuperà di fare da pannello degli strumenti per tutte le informazioni o gli elementi che si intenderanno sfruttare a corredo d’una Storia. 

Anche Messenger sarà soggetto a un’ampia gamma di modifiche. Grazie al progetto “LightSpeed”, l’ex chat-app del social Facebook sarà soggetta a una totale riscrittura, in modo da compattarne il peso a 30 MB (dai circa 100 attuali), e sveltirne l’apertura (portandola sotto i 2 secondi). Magari sarà l’occasione giuste per innestarvi la tanto attesa crittografia end-to-end, già disponibile su WhatsApp.

All’insegna del concetto di “salotto digitale”, all’interno di Messenger verrà ubicata (via tab “Amici”) un’area dedicata ai contenuti (intesi come post, foto, Storie) condivisi dagli amici più vicini e, in più, prendendo spunto da un esperimento interno (l’app Uptime), diverrà possibile guardare e commentare in diretta un video (“Watch Together”) con un proprio contatto, come già realizzabile all’interno dei gruppi con la feature Watch Party

Se ancora non bastasse, come confermato dalla rimozione di un post ufficiale pubblicato per errore anzitempo, verrà realizzata un nuovo Messenger per desktop, Windows e macOS, simile nel design a Skype, che, rispetto a quanto fatto con WhatsApp, sarà decisamente più completo e autonomo, supportando persino le conversazioni di gruppo e le videocall: il progetto in questione, già in test ed in arrivo entro fine anno, permetterà anche di eseguire, all’insegna del multitasking, vari compiti nel mentre si conversa all’interno di Messenger. 

Infine, WhatsApp. In questo caso, sembra che, a favore della variante Business (ad oggi usata da 3 milioni di utenti), arriverà (entro fine anno) il “Business Catalog”, tool che permetterà (a beneficio delle piccole e media aziende con scarsa presenza sul web) – nel mentre si avvia una conversazione con un erogatore di prodotti o servizi – di visionarne, nel contempo, il catalogo. Inoltre, presto (essendo già stato distribuito il kit di sviluppo ai programmatori) sarà possibile usare WhatsApp per ricevere il codice di verifica quando, magari, ci si iscrive a un sito, portale, servizio, o app, registrandovi un nuovo account. 

 

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