Google presenta l’assistente vocale Assistant: ecco come funzionerà

Sul palco dell'I/O 2016, Google ha presentato il nuovo assistente vocale, Assistant, che prenderà il posto di Now: Assistant comprenderà le domande in linguaggio naturale, il contesto in cui ci troviamo o della discussione, e fornirà risposte sincronizzate.

Google presenta l’assistente vocale Assistant: ecco come funzionerà

Durante le prime ore della conferenza che Google sta dedicando agli sviluppatori dell’ecosistema Android, particolare attenzione – sul palco dell’evento – è stata tributata alla presentazione del nuovo assistente vocale, Google Assistant, nato per competere con Siri di Apple, Cortana di Microsoft, ed Alexa di Amazon

Nello specifico, secondo le parole del CEO di Google, Sundar Pichai, Google Assistant dovrebbe essere l’evoluzione di Google Now (che cesserà di esistere ma opererà “sotto il cofano del nuovo arrivato): in tal senso, alle facoltà di Google Now ed alle modalità con le quali interagivamo con quest’ultimo, si andranno ad aggiungere nuove capacità operative. Quali?

Innanzitutto potremo chiedere le cose ad Assistant con normali conversazioni e quest’ultimo sarà in grado di citarci le risposte più pertinenti grazie alla sua implementata piattaforma di elaborazione del linguaggio naturale. È già un passo avanti rispetto a Now che comprende solo elementari richieste e, per lo più, si limita ad esibire le schermate con i risultati di Google Search.

Inoltre, Google Assistant sarà anche capace di capire il contesto in cui ci troviamo, evitandoci di doverlo precisare in modo palese durante le nostre richieste. Sundar Pichai, in questo caso, ha fatto l’esempio di voler sapere quali film ci fossero al Cinema (senza precisare ove egli si trovasse al momento): ebbene, Assistant ha subito capito di quale posto si trattasse, ha fornito la risposta idonea ed ha permesso anche di prenotare i biglietti.

Anche la memoria contestuale sarà un plus interessante in Assistant: il nuovo assistente vocale riuscirà a capire il contesto nel quale si trova l’utente e ne terrà conto per approfondire un dato ambito. Sempre facendo un esempio, Pichai ha chiesto ad Assistant chi fosse il regista di Revenant e, ottenuta la risposta, (Alejandro González Iñárritu), ha chiesto quale ne fosse la filmografia completa (senza dover ripetere a chi si riferisse). Assistant si è ricordato di chi si parlava ed è partito da lì per fornire anche la seconda risposta, sempre a tema, esibita tramite il Knowledge Graph di Google.

Molto interessanti sono anche altri due dettagli “operativi” forniti su Assistant. Pichai ha spiegato, a tal proposito, che sarà possibile ricevere le informazioni “in modo sincronizzato” su tutti i dispositivi che siano associati ad un dato account Google: quindi, potremo accedere alle risposte di Assistant da smartphone, da smartwatch, dai tablet, dai computer, dalle auto (Android Auto), dalle Tv smart e persino dalle cose domotizzate grazie al nuovo progetto “Google Home” (alternativo a Echo-Alexa di Amazon). Oltre a ciò, Assistant potrà essere utilizzato “stand alone”, a se stante, o all’interno di altre app abilitate (ad esempio il nuovo messenger di casa, Google Allo).

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