Google: Chrome bloccherà le pubblicità invasive, mentre le smart replies smaltiranno le risposte di routine

Google ha annunciato un'importante novità relativa a Chrome che, da oggi, bloccherà automaticamente le pubblicità: non tutte, solo quelle invasive. Nel frattempo, il suo laboratorio sperimentale medita di estendere le smart replies alle app di terze parti.

Google: Chrome bloccherà le pubblicità invasive, mentre le smart replies smaltiranno le risposte di routine

Google continua a sfornare novità in questo periodo e, dopo essersi concentrata su YouTube, torna a sperimentare nuove soluzioni, ed a migliorare alcuni software già presenti sul mercato, come il diffusissimo browser Chrome che, da oggi, blocca di default le pubblicità “invasive”.

La prima novità Googleiana è frutto dell’Area 120, un incubatore di progetti sperimentali non controllato direttamente da Mountain View, che – ultimamente – si sta focalizzando sul tema delle “smart replies”: queste ultime sono già da tempo presenti in Gmail e permettono, dopo una scansione della posta ricevuta, in base ad un algoritmo, di suggerire le risposte preconfezionate più idonee a fornire un immediato feedback a chi ci scrive, in assenza di maggior tempo per una risposta più completa.

Ebbene, Area 120 vorrebbe portare tutto ciò all’interno di un’app standalone, per la quale si cercano già tester, chiamata “Reply” che dovrebbe funzionare in tandem non solo con app googleiane (Messaggi e Hangouts), ma anche con client di messaggistica istantanea e social di terze parti (Skype, Twitter, WhatsApp). Il tutto avverrà nell’area notifiche ove, in calce all’avviso del messaggio arrivato, una barra con 3 pulsanti offrirà le 3 più probabilmente idonee risposte per replicare

La seconda novità è stata annunciata dal direttore tecnico di Chrome, Chris Bentzel, sul blog ufficiale della “sua” creatura e consiste nel fatto che, a partire dal 15 Febbraio, il browser più diffuso al mondo (preferito da oltre il 59% degli utenti) bloccherà automaticamente le pubblicità, alla maniera degli ad-blocker (che, infatti, hanno parlato di competizione sleale, e di conflitto d’interessi, visto che Google gestisce anche canali pubblicitari).

Nel dettaglio, Google (come anche Brave) non bloccherà proprio tutte le pubblicità, ma solo quelle invasive come spam, pop-up improvvisi, audio che partono automaticamente, etc: il tutto avverrà in base alle linee guida definite dal consorzio “Coalition for Better Ads”, nato nel 2016 per diffondere una moral suasion verso la pubblicità corretta. 

Quando un utente finirà su un sito segnalato nelle definizioni del C.B.A, tutte le richieste afferenti javascript ed immagini che partiranno da esso verso il browser dell’utente verranno analizzate in base ai filtri di EasyList e, in caso di riscontro positivo, bloccate, in modo che sulla pagina non vengano caricate le pubblicità, con conseguente risparmio nel tempo di rendering delle pagine, e del traffico dati (nel caso la linea non disponga di una soglia dati illimitata).

Il blocco in questione verrà evidenziato sul browser Desktop con un avviso simile a quello attuale dei pop-up mentre, lato mobile, con un messaggio in una barra inferiore dedicata alle informazioni: espandendo l’alert, sarà possibile anche disattivare tale blocco, autorizzando la visualizzazione dei banner bloccati. 

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