Doublicat: l’app del momento che usa l’AI per generare deepfake meme virali

Il 2020 è iniziato da poco, eppure già iniziano a manifestarsi alcuni trend: uno di questi prevede la sostituzione dei volti per generare meme realistici realizzati con una manciata di click e tanta AI: esattamente come promesso e realizzato dall'app Doublicat.

Doublicat: l’app del momento che usa l’AI per generare deepfake meme virali

Il 2019 passerà allo storia, in ambito di creatività applicativa, per la temporanea mania destata dall’applicazione FaceApp che – al netto di reiterati timori sulla privacy – permetteva di invecchiare o ringiovanire realisticamente il proprio volto, all’insegna di un filtro AI poi mutuato da Snapchat. L’appena principiato 2020, invece, potrebbe essere l’anno di Doublicat, un’app per la sostituzione del volto, in crescente ascesa tanto presso i fan del robottino verde quanto tra quelli della Mela Morsicata.

Creata dalla software house ucraina NeoCortext, acquartierata in quel di Kiev, e già realizzatrice della fortunata app Reflect, incentrata sulla sostituzione dei volti nelle foto, la nuova “Doublicat: Face Swap AI-tool” fa lo stesso, ma con le GIF animate, grazie all’impiego della medesima tecnologia basata sui generative adversarial network (o G.A.N, reti generative avversarie), ottenendo meme dinamici, facili da salvare in locale o da condividere al volo, in cui il volto dell’utente sostituisce in modo iper realistico quello della star o del personaggio pubblico coinvolto.

L’utilizzo di Doublicat è molto semplice: in assenza del (per ora impossibile) caricamento di foto già scattate e presenti in galleria, si parte con la realizzazione di un selfie, che viene poi analizzato per ottenere la trasformazione desiderata, una volta scelta la GIF di destinazione, in un carosello di anteprime, o in una delle tante sotto-categorie presenti. 

Ovviamente, in applicazioni del genere, uno degli elementi più discussi è, solitamente, quello della privacy e, a tal proposito, il team di NeoCortext precisa che verranno conservati solo i dati generici attinenti ai modelli vettoriali delle caratteristiche facciali, senza che vengano comunque condivisi con terze parti, ma solo usati per il miglioramento dell’app.

I selfie, invece, vengono cancellati una volta adoperati per la trasformazione che, secondo taluni rumors, potrebbe presto essere applicata anche ai video, generando quei deepfake a cui, negli ultimi tempi, sembra essersi interessata anche l’app competitor TikTok di ByteDance

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