Attenzione: scoperte 42 pericolose applicazioni addizionate con adware

La nota software house Eset, realizzatrice di antivirus per ogni sorta di dispositivo hi-tech, ha diffuso un report con relativo allarme, riguardante la scoperta di 42 applicazioni, apparentemente legittime, in realtà infarcite di un debilitante adware.

Attenzione: scoperte 42 pericolose applicazioni addizionate con adware

Il Play Store, pur presidiato da un sistema di sicurezza autoctono che lo rende più sicuro di tanti altri app store indipendenti, continua a serbare brutte sorprese per gli amanti del robottino verde Android che, in queste ore, sono stati messi in guardia da un nuovo report di sicurezza, a proposito della scoperta di decine e decine di applicazioni infette.

In base ad un’analisi condotta da ricercatore Lukas Stefanko presso la security house slovacca Eset, che regolarmente analizza campioni di applicazioni dai principali store di applicazioni, il Play Store di Android avrebbe dato ospitalità, per poco più di 1 anno (dal Luglio 2018), complici dei meccanismi di occultamento che portano a nascondere i moduli malevoli se consapevoli di essere passate al setaccio, a 42 applicazioni adulterate con l’adware Android/AdDisplay che, secondo le stime condotte in base ai download effettuati, potrebbero aver colpito 8 milioni di utenti.

Appartenenti a svariate categorie, come il blocco note, i tool per scaricare video (5 milioni di download per Video Downloader Master) o realizzare suonerie (come Ringtone Maker Pro, 500 download), i videogame (es. Tank Classic con 500 mila download), i sintonizzatori di radio digitali, le app infette dall’adware scoperto da Eset adotterebbero complessi sistemi di mimetizzazione anche una volta installati in locale.

Nello specifico, ciò avverrebbe iniziando a mostrare annunci pubblicitari (a schermo intero) random, spesso una volta sbloccato il dispositivo, facendosi passare per app legittime, come Facebook o financo Google, e col classico escamotage del nascondere l’icona nel drawler mostrando solo una scorciatoia fittizia in Home. 

Eset, che ha colto l’occasione per consigliare la rimozione delle app truffaldine (visto che possono impattare anche sulle prestazioni del device, e consumare traffico dati), ha fatto presente di aver trovato molte delle app incriminate anche nell’App Store di iOS, seppur prive dell’adware menzionato, e di aver effettuato – per quel che riguarda Android – la consueta segnalazione a Google che, già rimosso per conto proprio metà delle app coinvolte, in seguito, ha proceduto alla completa bonifica del proprio ex Play Market. 

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