Assieme alle applicazioni per chattare, e fare videochiamate (es. Google Duo), il distanziamento sociale imposto dall’emergenza coronavirus ha portato alla ribalta anche le applicazioni che permettono di fare a distanza attività sociali prima abituali, come guardare assieme un film o ascoltare della musica in compagnia. In questa categoria d’uso, di recente ha ottenuto una certa popolarità, assieme a HouseParty, anche AirTime.
Disponibile gratuitamente per piattaforma Android e iOS, AirTime permette di creare, come Messenger Rooms di Facebook, delle chat virtuali basate sulle videochiamate, a cui possono partecipare al massimo 10 utenti che, per utilizzare l’app, inserito il numero di telefono personale, non dovranno far altro che concedere l’accesso ai contatti, e l’uso del microfono e della webcam.
Il gestore della chat room allestita con AirTime può settarla come privata, pubblica, o in modalità “Party”, in modo che possano aderire anche gli amici di coloro che già stanno partecipando alla stessa: ovviamente, per mantenere l’ordine in chat è possibile nominare dei moderatori, assegnando loro gradi di poteri sulla moderazione dei contenuti e l’approvazione degli utenti, laddove quest’ultima sia necessaria.
Più sul versante estetico, è possibile impostare un colore dominante quale background/sfondo per la chat room e, in sede di partecipazione, adoperare avatar da cui essere rappresentati.
Una volta in chat, AirTime mette a disposizione, mediante l’icona dei popcorn, diversi contenuti che possono essere fruiti assieme, tra cui la musica di SoundHound, le sessioni videoludiche trasmesse su Twitch, i video disponibili su YouTube, oltre a una folta dotazione di canali di notizie, contenuti per bambini (es. Shrek o Peppa Pig), film (es. Donnie Darko, la Pantera Rosa, Melancholia, Thelma e Louise, The Passion), serie TV, video tematici: non manca, ovviamente, la possibilità di condividere le proprie foto o i video personali conservati localmente. A tutti gli elementi in questione è possibile replicare, in sede di chat, con i classici messaggi testuali, ma anche con adesivi e “reazioni“.