Secondo gli scienziati lo stimolo a guardare il cellulare provoca emulazione

Secondo gli scienziati dell'Università di Pisa, l'effetto camaleonte, così denominato, porterebbe le persone nelle vicinanze ad emulare gli stessi atteggiamenti che abbiamo mentre guardiamo lo smartphone.

Secondo gli scienziati lo stimolo a guardare il cellulare provoca emulazione

30 secondi è il tempo, secondo i ricercatori, che le persone nelle tue vicinanze impiegano nel guardare il proprio smartphone dopo aver visto gli altri farlo. Gli studiosi dell’Università di Pisa, guardando il comportamento delle persone alle fermate degli autobus, nei bar e ristoranti, e nei luoghi di ritrovo ne hanno dedotto che ben il 50% assumeva questo comportamento.

Questo effetto, denominato camaleontico, perché di mimetizzazione con gli altri, potrebbe provocare l’effetto contrario, cioè di isolamento sociale verso chi non è provvisto di cellulare, che si sentirebbe a disagio nel non emulare gli altri. Cosi i ricercatori, con un esperimento sociologico hanno notato questa procedura.

Seguendo le espressioni della gente si recavano in luoghi frequentati dal pubblico e, tirando fuori il cellulare, subito dopo le altre persone facevano lo stesso e, guardando la loro espressione facciale, i loro comportamenti, la gestualità, tiravano conclusioni. Le persone non si sono mai accorte di essere osservate.

È facile notare nelle metropolitane affollate, sugli autobus o in città, tutte le persone chine sui cellulari, o pronte a chiacchierare allegramente al telefono con gli auricolari: come lo spiegano questo gli scienziati? Fenomeno di socializzazione al contrario? In effetti ognuno sui propri dispositivi sembra che tenda ad autoisolarsi.

Il team ha osservato 88 donne e 96 uomini in 820 diverse situazioni diverse, e tutti avevano lo stesso identico stimolo. Inoltre sono stati guardati soggetti di ogni età, sesso, religione. Che mondo sarà quello dove ogni singola persona è intenta ad osservare il proprio smartphone, e nessuno si guarda più negli occhi?

Vivremo tutti interconnessi in un epoca ipertecnologica, mandando e-mail, scrivendo in chat, lavorando in smart working, avremo tutti un computer anche a scuola, ma questo è il vero progresso? È davvero quello che vogliamo? O è lo spirito di emulazione che ci spinge a certi comportamenti? Ai posteri l’ardua sentenza. 

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