Scoperta una proteina che blocca la formazione delle metastasi

Un gruppo di ricercatori ha scoperto una molecola in grado di attivare la risposta immunitaria dell’organismo, proteggendolo dalla diffusione metastatica del tumore. Il frutto del loro studio è stato pubblicato su “Nature Immunology”.

Scoperta una proteina che blocca la formazione delle metastasi

Una nuova scoperta in campo medico apre un’ulteriore strada nella difficile battaglia volta a sconfiggere i tumori. Un gruppo di ricercatori tra cui quelli dell’Istituto Humanitas e dell’Università Statale di Milano sostenuti dalla Fondazione AIRC e dal programma 5×1000, sono riusciti ad individuare una proteina in grado di attivare una risposta immunitaria necessaria per contrastare la proliferazione metastatica del tumore.

Come da loro documentato per mezzo di un articolo apparso sulla rivista Nature Immunology, la componente in questione prende il nome di MS4A4A. Individuata all’interno delle cellule del sistema immunitario, i macrofagi, risulta essenziale per attivare la relazione tra i macrofagi stessi e le cellule Natural Killer, alle quali viene demandato il compito di uccidere le cellule tumorali.

Massimo Locati, docente di immunologia all’Università degli Studi di Milano e responsabile del Laboratorio di Biologia dei Leucociti di Humanitas, ha precisato che “nei tumori primitivi che ancora non danno metastasi, i macrofagi, che in questa fase sono come poliziotti che stanno per essere corrotti, riconoscono la cellula tumorale e danno alle cellule Natural Killer il segnale di ucciderla”.

Nello studio che ha complessivamente coinvolto 12 istituzioni, tra cui anche il William Harvey Research Institute e la Queen Mary University di Londra, è emerso il ruolo cruciale della molecola MS4A4A, in quanto fornisce l’input affinché i macrofagi attivino la risposta antitumorale, scongiurando la formazione delle temutissime metastasi.

Alla luce di questa premessa, i ricercatori si sono posti come obiettivo quello di fare in modo che la molecola rimanga sempre attiva. Solo così sarà possibile contrastare l’azione letale delle cellule cancerogene, mettendo un freno alla proliferazione delle metastasi. Raggiungere questo traguardo darebbe un forte impulso allo sviluppo dell‘immunoterapia in campo oncologico, che dovrà per forza di cose concentrarsi sulla “messa a punto di particolari anticorpi monoclonali finalizzati a potenziare l’azione di questa proteina nell’uomo”.

Continua a leggere su Fidelity News