Nuova terapia contro il fegato grasso nei bambini

Dall'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma arriva una nuova terapia, basata su una miscela di acido docosaesaenoico (o DHA) e vitamina D, in grado di bloccare la progressione della malattia del fegato grasso nei bambini.

Nuova terapia contro il fegato grasso nei bambini

Quando si parla di malattia del fegato grasso ci si riferisce a quella patologia caratterizzata dall’accumulo di grasso nelle cellule del fegato.

Questa malattia può essere di diversi tipi, a seconda della quantità di grasso che si accumula: in caso di quantità all’incirca pari al 5% del peso corporeo si parla di steatosi epatica semplice, nei casi più gravi si parla invece di steatoepatite, che può progredire, con la crescita o comunque con il passare del tempo, verso la fibrosi fino ad arrivare alla cirrosi epatica.

Questa patologia è diffusa prevalentemente nei Paesi industrializzati, in cui i casi di sovrappeso e di obesità sono purtroppo più comuni, a causa della maggiore disponibilità di cibo, in particolare di cibi elaborati e poco sani.

I medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno trovato di recente una terapia che ha permesso di bloccare l’avanzamento,e quindi il peggioramento, della malattia, e di avere notevoli miglioramenti dei parametri metabolici in 43 bambini con NASH, steatoepatite non alcolica pediatrica, la forma più severa di fegato grasso, caratterizzata da infiammazione e danni epatici, come la fibrosi.

Questo miglioramento è frutto di una nuova sperimentazione, nell’ambito della quale è stata somministrata ai piccoli pazienti per 6 mesi una miscela di acido docosaesaenoico o DHA e vitamina D.

I ricercatori hanno osservato che l’assunzione contemporanea di questi due principi attivi ha portato a una riduzione della resistenza insulinica periferica, dei valori di trigliceridi e delle transaminasi.

Questo mix ha inoltre bloccato l’attività delle cellule responsabili della produzione e dell’accumulo di collagene nel fegato.

Lo studio ha inoltre dimostrato che, somministrato da solo, cioè senza vitamina D, il DHA non riesce non riesce a contrastare la fibrogenesi.

Valerio Nobili, responsabile dell’unità operativa di Malattie Epato-Metaboliche del Bambino Gesù, ha commentato: “Possiamo dire che per questi bambini con fegato grasso infiammato oggi abbiamo una valida soluzione terapeutica, fino a ieri non disponibile, e facilmente prescrivibile anche da un pediatra di base. Per il futuro stiamo già lavorando a una terapia che oltre alla somministrazione di vitamina D e DHA preveda anche quella di specifici probiotici. Riteniamo infatti sia questa la strada migliore e più veloce per giungere a una terapia in grado non solo di bloccare lo sviluppo della fibrosi e il progredire della malattia epatica, ma di farla regredire fino alla completa guarigione”.

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