Morte cardiaca improvvisa, individuato il meccanismo

Uno studio italiano pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology descrive il meccanismo che causa la morte cardiaca improvvisa. Giovani apparentemente sani, in realtà affetti dalla Sindrome di Brugada.

Morte cardiaca improvvisa, individuato il meccanismo

La rivista Journal of the American College of Cardiology ha pubblicato lo studio dell’Irccs Policlinico San Donato che per la prima volta descrive l’anomalia elettrica che sta alla base della fibrillazione ventricolare e della morte cardiaca improvvisa in giovani ritenuti sani, ma in realtà affetti da Sindrome di Brugada.
Nella pagina web del Policlinico San Donato dedicata a questa scoperta si legge che è dimostrato che la malattia, al di là dei sintomi, “è presente sin dall’infanzia sulla superficie epicardica del ventricolo destro”, viene poi sottolineato che “il rischio di sviluppare aritmie ventricolari potenzialmente fatali sia presente per tutto l’arco della vita“.

La Sindrome di Brugada provoca delle anomalie elettriche rintracciabili in “gruppi di cellule “elettricamente” anomale, raggruppate come isole circondate da tessuto sano“. Il direttore della unità operativa di Aritmologia dell’Irccs Policlinico San Donato, Carlo Pappone, descrive queste isole a strati concentrici, “come una cipolla“, in cui il cerchio centrale è formato dalle cellule più aggressive capaci di generare un arresto cardiocircolatorio.

Nello studio – afferma il dottor Carlo Pappone – sono stati coinvolti pazienti “sopravvissuti a un arresto cardiaco” e altri “con sintomi sfumati“. Nei 350 pazienti sottoposti a procedura le isole di tessuto anomalo si sono comportate in modo simile quando sono state sollecitate da un farmaco, l’ajmalina, “che simula in laboratorio ciò che può accadere durante la vita di questi pazienti“. Le cellule fino a un attimo prima dormienti all’improvviso esplodono causando una paralisi elettrica con conseguente morte improvvisa. Ciò può accadere, dopo un pasto abbondante, durante la febbre o il sonno. Secondo Pappone lo studio dimostra che i sintomi – spesso il primo sintomo è la morte improvvisa – e l’elettrocardiogramma non bastano ad identificare quali siano i pazienti a rischio.

Al Dipartimento di Aritmologia dell’Irccs Policlinico San Donato viene impiegato un software capace di riconoscere automaticamente dove si trovano le aree anomale e con particolari sonde che emettono “impulsi di radiofrequenza ‘ripuliscono come un pennello’, la superficie anomala del ventricolo destro, rendendolo elettricamente normale” anche dopo aver somministrato il farmaco ajmalin.

Il dottor Pappone si è detto orgoglioso che questa innovazione tecnologica sia stata ideata e realizzata in Italia nel dipartimento di ricerca in cui lui stesso lavora e che presto sia a disposizione del mondo scientifico per curare un maggior numero di pazienti.

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