La correlazione tra cibo e salute è sempre più forte e ancora una volta, grazie all’ennesima ricerca in tal senso, si scopre come, modificando il proprio regime alimentare, sia possibile non solo migliorare la propria qualità di vita, ma anche superare tantissime malattie che affliggono l’essere umano.
La recente scoperta è del Centro Charles Perkins dell’Università di Sydney pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, che afferma che le donne che hanno difficoltà a rimanere incinte potrebbero aumentare la quota di proteine ingerite e migliorare quindi la loro fertilità, senza ricorrere a farmaci o tecniche invasive.
Chiaramente, è un discorso ancora molto aperto, attualmente sono stati svolti esperimenti solo su animali, precisamente topi da laboratorio, ma a quanto pare su ben 858 topi è stata dimostrata la correlazione tra proteine e fertilità.
La sperimentazione ha visto somministrare agli animali 25 diversi tipi di diete, con diversi livelli di proteine, carboidrati, grassi e altri macro nutrienti. Passati circa 15 mesi dalla somministrazione di tali diete, gli scienziati hanno notato che le funzioni riproduttive dei topi erano decisamente diverse in base al tipo di dieta scelta. Alcuni hanno avuto anche maggiore longevità in caso di dieta con poche proteine ma maggiore capacità riproduttiva con una dieta ricca di proteine.
Non è facile affermare semplicemente che basti aumentare la propria quota di proteine, poiché, se anche nell’essere umano l’effetto è identico, una maggiore assunzione di proteine potrebbe aumentare la fertilità, ma anche provocare al nostro fisico danni importanti a lungo andare.
Ovviamente, nel caso degli esseri umani, la dieta può essere equilibrata e selezionata, composta ad “hoc” per le nostre esigenze, in modo tale da poter essere bilanciata ed efficace per lo scopo. Per arrivare a questo servono ancora sperimentazioni, ma non siamo lontani dalla possibilità di poter creare una dieta in grado di aumentare la fertilità di donne e uomini che al momento hanno problemi a concepire.
Non resta quindi che aspettare che la scienza compia i suoi passi e raggiunga anche questo importante traguardo.