Arriva il “guanto” robotico che aiuta ad eseguire i movimenti della mano

Una scoperta tutta italiana: è infatti dovuta ai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa la realizzazione di un guanto robotico pratico da indossare che "guida" la mano nei soggetti affetti da paralisi

Arriva il “guanto” robotico che aiuta ad eseguire i movimenti della mano

E’ frutto di una ricerca italiana il nuovo dispositivo indossabile che aiuta i pazienti affetti da patologie neurologiche ad eseguire i movimenti della mano. Ad inventarlo sono stati i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che hanno realizzato un “guanto” robotico, chiamato  HX, che viene attivato grazie a un sistema installabile sulla sedia a rotelle e manovrabile per mezzo di una tastiera. Un altro traguardo raggiunto che dona una nuova speranza a chi ancora possiede l’arto ma ha difficoltà ad utilizzarlo per i danni causati da lesioni spinali oppure da ictus.

Il progetto della mano robotica sarà presentato alla 14esima edizione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione, che si svolge dal 26 al 28 marzo 2015 presso Fiere di Parma. Il principale scopo dei ricercatori è stato quello di creare un esoscheletro che può aiutare a recuperare la funzionalità della mano ai pazienti in difficoltà, tramite l’assistenza data dal robot sulla presa dei vari oggetti da tenere, che possono essere monete ma anche un bicchiere pieno di liquido.

E’ comunque da ricordare che questo non è il primo esoscheletro utilizzato come supporto nella riabilitazione. Anche Ekso, un altro sistema robotico sperimentato per l’assistenza ai pazienti con mobilità ridotta, e Lokomat, un altro robot realizzato per aiutare i bambini all’uso delle gambe: entrambi hanno permesso di aggiungere ulteriori miglioramenti per assistere i pazienti in determinati problemi.

La novità assoluta di questo nuovo prototipo rispetto ai precedenti è quella di aver reso possibile la miniaturizzazione del dispositivo. Infatti, la possibilità di installarlo nella carrozzina con l’alimentazione a batteria è un traguardo assolutamente inedito, e anche i test effettuati sono risultati eccellenti.

La validità del prototipo è stata provata “in strada” presso una clinica di Barcellona specializzata nell’ambito della riabilitazione, e l’esito è stato molto positivo. Attualmente il “guanto” è comandato attraverso una pulsantiera, ma in una prossima innovazione, che avverrà a breve, i ricercatori puntano a spostare  il controllo dei movimenti su cuffie in grado di leggere automaticamente i segnali elettroencefalografici. Una scoperta sensazionale, che si prevede sarà di grande utilizzo per i pazienti e migliorerà la ripresa della mano con più velocità.

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