Un post su Facebook di Potere al Popolo sulla morte di Desirée Mariottini ha sollevato un polverone di proteste da parte degli internauti che non hanno apprezzato le loro osservazioni.
Il messaggio del movimento antirazzista così descrive infatti la morte della ragazza: “Desirèe si drogava, aveva mentito alla nonna e se n’era andata a Roma a comprare droga. Ma nella sciagura è stata fortunata perché, grazie alla nazionalità dei suoi aguzzini, può essere pianta, la massa può provare dolore e i colpevoli possono essere perseguiti”.
Considerazioni dal web
Il messaggio di Potere al Popolo è stato interpretato come segno che viviamo in un mondo mosso dall’odio razziale e non dalla umana pietas. Il cordoglio e il dolore della gente per l’orribile morte della ragazza di Latina sarebbero solo il segno di una società intrisa di ipocrisia, di razzismo e di sessismo e che usa un dramma per continuare a dare addosso agli immigrati.
Da quanto si evince dal post del movimento filo-comunista, la morte di Desirée dimostra come non ci siano diritti per le donne. Tutto dipende da chi ti fa del male. Una donna stuprata e uccisa non merita alcun rispetto o compassione. Questo appartiene solo alle donne che sono vittime di chi gode di meno tutela sociale di lei.
In altre parole, Desirèe era una tossicomane che ha pagato a caro prezzo la sua scelta di vita da ragazza sbandata, frequentando giri loschi e individui criminali. E se adesso è dipinta come una santa dai media e dall’opinione pubblica italiana è solo perché assassinata da immigrati. In caso contrario, nessuno avrebbe parlato di lei.