Neo deputato siciliano nei guai: "Premio alla mia onestà". Voti pagati 25 euro l’uno

Edy Tamajo: “Ha comprato voti, 25 euro ciascuno”. La maglia s'allarga: “Forse altri politici nella rete”. Ad intercettarli i virus-spia nei loro telefonini, tablet e pc.

Neo deputato siciliano nei guai: "Premio alla mia onestà". Voti pagati 25 euro l’uno

Per qualche elettore siciliano, centrodestra o centrosinistra pare sia stata la stessa cosa, l’importante era il prezzo del voto che dalle elezioni del 2008 ha registrato un sensibile calo da 50 a 25 euro a voto. A tutt’oggi, per corruzione elettorale o per altro motivo, sono indagati due parlamentari siciliani che ad una settimana dalle elezioni ancora non si sono insediati.

Stiamo parlando di Cateno De Luca, messinese aderente al centrodestra, che appoggia il neopresidente Nello Musumeci e di Edmondo Tamajo – Edy – 41 anni che con le 13.984 preferenze, risulta essere il più votato tra i palermitani candidati del centrosinistra.

Tamajo, nella lista del Patto dei democratici per le riforme-Sicilia futura, appoggiava il candidato a presidente Fabrizio Micari, ora su di lui verte una pesante accusa: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Molti dei consensi ricevuti nelle elezioni sarebbero stati da lui acquistati al modico prezzo, effetto della crisi, di 25 euro a preferenza. Questo il risultato dagli accertamenti della Guardia di Finanza, che ha interrogato gli elettori che prima hanno accettato l’imbroglio e ora sono pronti a testimoniarlo.

De Luca aveva altro a cui rispondere, accusato di associazione per delinquere finalizzata a violazioni fiscali. Un processo in atto da prima delle elezioni, causa della sua ‘impresentabilità‘. Il deputato, ai domiciliari da martedì, ora è stato assolto. Non sono stati a lui imputati gli abusi edilizi e per le accuse di falso e di tentata concussione è scaduto il tempo per esserne giudicato.

Se il caso De Luca era a sé stante, non è così per il caso Tamajo che apre un’inchiesta a tappeto sulla regolarità del voto. Da alcune intercettazioni in ambienti politici, pare infatti che siano diversi i politici coinvolti. Gli investigatori, il procuratore Francesco Lo Voi, con l’aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Fabiola Furnari stanno disponendo intercettazioni e interrogatori a tappeto.

Tamajo, visto il successo, parlava di “premio alla mia onestà e trasparenza“, ma prima ancora che cominciasse a tessere questo titolo la Finanza stava controllando lui e tutti i politici coinvolti nelle elezioni. Infatti oltre a Tamajo verranno interrogati nei prossimi giorni, anche Giuseppe Montesano, Cristian D’Alia, Nicolina D’Alia. Ma gli investigatori lasciano intendere che ce ne siano altri.

Gli strumenti oggi utilizzati per controllare ogni messaggio e comunicazione di chi usa tablet, pc, smartphone, non è più quello dell’ormai vecchia microspia, ma i trojan, ossia i virus-spia che entrando silenziosamente negli apparati elettronici funzionano come ‘macrospie’. In questo modo gli investigatori hanno potuto denunciare una serie di irregolarità: dalla presentazione delle liste, alle firme false, ed infine la compravendita dei voti.

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