Modica (RG), dissequestrata la foto di Mussolini del bar Fucsia

Ritornerà al suo posto la foto di Benito Mussolini, che era stata sequestrata qualche mese fa dopo la denuncia di una giovane cliente che aveva visto nell'esposizione di quella foto una sorta di esaltazione del fascismo.

Modica (RG), dissequestrata la foto di Mussolini del bar Fucsia

Il Tribunale del Riesame si è finalmente pronunciato su una vicenda che ha fatto discutere qualche settimana fa, ossia la foto del duce Benito Mussolini, esposta al bar Fucsia di Modica.

La vicenda nasce dalla denuncia sporta da una giovane cliente del bar che ha interpretato come un’apologia al fascismo l’esposizione della foto del duce accompagnata dalla frase: “Non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso amico che mi abbraccia“. 

Dalla denuncia al sequestro al dissequestro

La giovane avventrice quindi si è rivolta immediatamente ai carabinieri sporgendo regolare denuncia contro il titolare del bar al fine di far rimuovere quella foto, ritenuta da lei, un simbolo altamente fascista. Lo stesso titolare Giuseppe Spadaro, aveva escluso che quell’espressione avesse per lui un carattere apologetico.

La foto, rimossa due mesi fa, potrà ora ritornare al suo posto dopo la sentenza del Tribunale del Riesame che ha nettamente escluso che in quella foto e in quella frase possa nascondersi una apologia del fascismo e una incitazione alla ricostituzione del partito fascista. Due i principi a supporto della decisione del Tribunale: l’esposizione della foto è una forma, sia pure discutibile, di manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantito e non è un atto assimilabile alla ricostituzione del partito fascista. 

Infatti la semplice esposizione di quella foto accompagnata da quella frase non può ravvisare nemmeno in astratto il reato di apologia del fascismo. A supportare la decisione del Tribunale del Riesame vi sono due sentenze della Corte di Cassazione la numero 1 del 1957 e la 28 del 2016, che garantiscono la libertà di pensiero. 

Sia il titolare del bar che i suoi familiari si erano dispiaciuti, per quanto accaduto e avevano dichiarato: “È una delle classiche frasi che magari suonano bene e che si scaricano dal web. Certo, c’era la foto ma non c’era alcun intendimento politico. È stata una svista, una leggerezza. Nel nostro locale c’è anche la foto del Papa, delle forze dell’ordine, non abbiamo nulla da nascondere e di certo non volevamo urtare la sensibilità di nessuno“.

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