Ministro Giuliano Poletti, è ancora bufera: scoppia il caso del figlio

E' ancora bufera per il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti; dopo le recenti scioccanti dichiarazioni sui ragazzi obbligati ad emigrare per trovare un lavoro, si scopre che suo figlio lavora in giornali sovvenzionati dallo Stato.

Ministro Giuliano Poletti, è ancora bufera: scoppia il caso del figlio

Sembra non ci sia un attimo di tregua per il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che, solo qualche giorno fa, ha scatenato l’ira di molti italiani con le sue infelici dichiarazioni circa i giovani italiani costretti ad emigrare all’estero per trovare lavoro.

A far scalpore oggi è una notizia che riguarderebbe infatti il figlio del Ministro del Lavoro; sembra che Manuel Poletti stia lavorando per alcune testate giornalistiche interamente sovvenzionate con soldi pubblici. Parafrasando lo stesso Poletti, non si può certo dire che il figlio abbia deciso di “togliersi dai piedi” come hanno fatto più di centomila giovani italiani.

Il figlio Manuel, però, non fa neanche parte dei 60 milioni di “pistola” – come li definisce lo stesso Ministro – italiani che hanno deciso di restare in Italia; ma allora – sono in tanti a domandarsi – a quale categoria appartiene Manuel Poletti?

Forse il Ministro dimentica – o preferisce omettere – di dire che un figlio tra i piedi ce l’ha. Per Manuel non è proprio stato un problema trovare un lavoro, senza neanche doversi allontanare da casa, proprio nello stesso feudo del suo celebre e stimato papà.

Il rampollo di casa Poletti, 42 anni, è già direttore di “Setteserequi”, una testata giornalistica legata alla lega di cooperative, il cui capo era fino a qualche tempo fa proprio lo stesso Poletti senior. Un giornale da cinquemila copie a settimana e che si finanzia, principalmente, attraverso i contributi dello Stato; sembra che negli ultimi tre anni gli siano stati dati ben cinquecentomila euro.

Una bella cifra se consideriamo le straordinarie ed estenuanti difficoltà per i tanti brillanti giovani del nostro Paese, con la testa piena di straordinarie idee, ma con nessuno sponsor dietro che li supporti. Per Manuel, invece, sembra che la vita sia un susseguirsi di successi, senza neanche aver investito tanto su se stesso, poichè risulta non essere nemmeno in possesso di una laurea.

Ma chissà cosa ne penserà il Ministro Poletti che qualche tempo fa diceva: “Prendere la laurea a 28 anni non serve ad un fico”.

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