Luigi Di Maio: "Il Movimento disponibile al confronto"

Ritorna a parlare, e lo fa via Facebook, il leader dei Cinquestelle Luigi Di Maio, che si dice disposto al dialogo e al confronto con le altre rappresentanze politiche.

Luigi Di Maio: "Il Movimento disponibile al confronto"

In questa fase post elettorale, quando tutti i leader politici fanno le proprie mosse in attesa che si formi un nuovo governo, anche Luigi Di Maio manda un chiaro appello agli elettori e alle altre parti politiche. “Noi siamo disponibili al confronto con tutti per far nascere il primo governo della Terza Repubblica, la Repubblica dei cittadini. Questa occasione non può essere persa. I cittadini ci guardano e pretendono il massimo dalle persone che hanno eletto in Parlamento”.

Di Maio continua, elencando le priorità – a suo avviso – attese dai cittadini negli ultimi 30 anni: “Abbiamo messo al primo posto la qualità della vita dei cittadini che vuol dire eliminazione della povertà, una manovra fiscale shock per creare lavoro, perché le tasse alle imprese sono le più alte del continente, e finalmente un welfare alle famiglie ricalcando il modello applicato dalla Francia, che non a caso è la nazione europea dove si fanno più figli”.

Il leader pentastellato, dopo aver chiarito la questione sul reddito di cittadinanza, ha concluso: “La nostra attenzione sarà massima anche su altri fronti come quello della lotta alla corruzione, dell’eliminazione della burocrazia inutile con 400 leggi da abolire, del rispetto dell’ambiente“.

Di Maio non è nuovo a simili dichiarazioni. Infatti, dopo la lunga notte dello spoglio, ribadì proprio la disponibilità a dialogare con tutti, tenendo ben presente che il Movimento rappresenta la maggior parte degli italiani e che qualsiasi governo dovrà avere come pilastro proprio i Cinquestelle. 

Nella lunga settimana successiva alle elezioni, gli altri leader politici si sono detti favorevoli al dialogo, ma chiudendo ad ogni forma di patto, alleanza o maggioranza di stabilità, con il Movimento 5 Stelle. In queste ore, però, l’unico leader politico ad aver fatto un passo indietro sembrerebbe solo Salvini, e una minoranza del PD, ma il dimissionario Renzi ha dettato la sua linea: niente alleanza, e si va all’opposizione. 

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