La Corte d’Assise conferma la presenza dei boss il 28 ottobre

La Corte d'Assise di Palermo ha dato parere favorevole alla richiesta dei boss di assistere all'udienza di Napolitano per evitare che possano ricorrere in appello e dichiararla nulla. Contrario il Pd e anche Ncd

La Corte d’Assise conferma la presenza dei boss il 28 ottobre

Alla conferma da parte della Procura di Palermo per la presenza dei boss Totò Riina e Bernardo Provenzano alla partecipazione in videoconferenza durante la deposizione di Giorgio Napolitano si è scatenato il putiferio. Il Presidente della Repubblica è stato chiamato a testimoniare il 28 ottobre, e la Corte d’Assise di Palermo ha dato parere favorevole alla presenza dei boss per evitare che si possa dichiarare nulla l’udienza o addirittura il processo. All’inizio la Corte aveva escluso la loro presenza, ma darà nuove comunicazioni giovedì prossimo.

E’ il Pd a scagliarsi con furia contro la decisione, e il capogruppo pd al Senato Luigi Zanda dice: “Ho sempre rispettato le decisioni della magistratura e rispetto quindi anche il parere della Procura di Palermo, debbo però sottolineare che non ne comprendo il significato, né processuale né istituzionale“. Anche i deputati  Federico Gelli ed Ernesto Magorno confermano: “E’ quantomeno una grave caduta di stile permettere a degli assassini conclamati, boss stragisti che si sono macchiati dei peggiori delitti contro lo Stato, di trovarsi di fronte al vertice della Repubblica, il garante della Costituzione e dell’ordine democratico, appare una scelta poco condivisibile. Dalla procura probabilmente ci si sarebbe attesa una maggiore sensibilità istituzionale“. E arrivano proteste e commenti dalla Finocchiaro, dal Presidente del gruppo Pd della Camera, Roberto Speranza, tutti concordi nel dire che vedere accostare il nome del Presidente della Repubblica a quello di due capi mafia è inaccettabile.

Proteste e critiche giungono anche da Ncd, e Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del partito, aggiunge che una simile azione dovrebbe essere risparmiata al Presidente, che deve deporre alla presenza, seppur virtuale, di due accertati capi-mafia. E non meno pesante è la critica di Cicchitto, che ribadisce che la richiesta della Procura di Palermo non sorprende affatto ma questo parere ha il chiaro risvolto di una provocazione vera e reale e spera che la Corte di Assise non la prenda in considerazione. In effetti, è assurdo che due capimafia come Riina e Provenzano, colpevoli di tantissimi reati, assistano alla testimonianza di una persona che rappresenta, nel caso di Napolitano, l’Italia e che nulla ha a che spartire con le loro vicende.

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