“L’acqua non è un bene pubblico“: è questo quanto sostenuto ieri da Cristina Bargero, deputato della Camera per il PD, nel corso di un intervento che ha scatenato un’enorme bufera mediatica. Il contesto era la discussione del provvedimento sulla privatizzazione dell’acqua pubblica, passato alla Camera nonostante il voto contrario degli italiani al referendum promosso del 2011.
Il Governo Renzi ha insomma deliberatamente ignorato la volontà del popolo – espressa mediante la più classica ed attendibile delle espressioni democratiche – che si era espresso con larga maggioranza contro la privatizzazione dell’acqua. In sintesi non solo il famigerato decreto Ronchi non verrà abolito, ma l’esponente del PD ha rigirato il coltello nella piaga, facendo insorgere numerose forze politiche.
Il Movimento 5 Stelle, la Sinistra Italiana ed altri partiti si sono infatti scagliati contro la Bargero in seguito alla sua discutibile uscita, mentre sul web alcuni utenti hanno reagito lanciandosi in invettive che lasceremo all’immaginazione.
La diffusione della frase incriminata ha suscitato infatti molto clamore social network, dove sono piovuti minacce ed insulti alla deputata, la quale dal canto suo sembra stia già procedendo a denunciare gli autori dei commenti.
Ma Cristina Bargero si è successivamente difesa dalle accuse, tentando di spiegare che: “Nel mio intervento alla Camera stavo spiegando i principi della regolazione del servizio idrico. Chiunque abbia sostenuto un esame di Scienza delle Finanze sa che, dal punto di vista della teoria economica, l’acqua che arriva nelle nostre case non può essere definita un bene pubblico“.