Commemorazione strage migranti a Lampedusa, il governo è assente

Ieri è stata commemorata, come ogni anno, la strage di Lampedusa in cui sono morti 368 migranti il 3 ottobre 2013. In una giornata tanto importante e significativa, il Governo non ha partecipato.

Commemorazione strage migranti a Lampedusa, il governo è assente

Ha parlato Pietro Grasso, ex presidente del Senato e senatore di Liberi e Uguali, ricordando tutte le 368 persone che nel 3 ottobre di 5 anni fa hanno perso la vita a largo di Lampedusa, e che come ogni anno vengono commemorate da tutti i cittadini, e prima di oggi anche dal governo italiano. Un’assenza quella di quest’ultimo, che ha suscitato grande amarezza e parole molto forti che sono state pronunciate dai vari esponenti religiosi e politici della zona, durante questa giornata importante del ricordo.

Era il 3 ottobre 2013 quando un’imbarcazione libica è tristemente naufragata al largo di Lampedusa, provocando così la morte di ben 368 persone che erano a bordo. Tra loro c’erano anche moltissimi bambini.

Le parole di Pietro Grasso

Pietro Grasso ha voluto ricordare questa tremenda strage per far si che non si dimentichino le difficoltà e i rischi che queste persone affrontano quando decidono di intraprendere questo viaggio. Inoltre, vuole che si pensi e si rifletta su quanto terribile possa essere il posto da cui provengono a tal punto da preferire rischiare di morire in questo modo.

Durante il suo discorso ha voluto anche sottolineare e ribadire che dall’inizio del governo Conte-Salvini-Di Maio, il numero di vittime risucchiate dal Mediterraneo è incrementato in modo preoccupante. Questi dati e numeri passeranno alla storia e verranno studiati dai nostri figli, così come, conclude Grasso passerà alal storia anche il fatto che per la prima volta dopo la tragedia nessun rappresentate del Governo ha partecipato alla commemorazione.

Padre Mussie Zerai, operatore umanitario pro-migranti che ha creato l’Agenzia Habeshia, ha definito l’assenza del governo italiano pari ad un tradimento; una mancanza di rispetto per le persone che hanno perso la vita quel 3 ottobre e per le loro famiglie, perchè prima di essere migranti era uomini, donne, giovani e bambini con la speranza di una vita migliore. 

Le parole del sindaco di Agrigento

L’ultimo a parlare è stato il sindaco di Agrigento, che ha voluto ricordare quel momento in cui le salme delle vittime sono state portate a Porto Empedocle, dove in qualità di sindaco al fianco della moglie e del figlio di appena 6 anni, le ha accolte. Lillo Firetto ha raccontato di come sia stato proprio il piccolo ad appoggiare dei fiori sulle tombe dei suoi coetanei, volendo anche sottolineare di come il Miur abbia deciso di non sostenere più le celebrazioni del 3 ottobre, stabilite precedentemente per legge.

Un cambiamento che, anche a detta di Firetto, Lampedusa sente ormai da tempo nell’aria, ma che quella mattina ha urlato più forte che mai che il governo italiano non è più disposto all’accoglienza e all’umanità.

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