Alessandra Mussolini difende la Lega e attacca la magistratura:"Vogliono eliminare un partito, è come un colpo di Stato"

L'eurodeputata, che ha annunciato il suo addio a Forza Italia, è intervenuta a proposito della sentenza del riesame di Genova sul sequestro dei beni della Lega.

Alessandra Mussolini difende la Lega e attacca la magistratura:"Vogliono eliminare un partito, è come un colpo di Stato"

A “L’aria che tira estate“, in onda su La7, Alessandra Mussolini, ex Forza Italia, si è scagliata con ironia e ferocia contro il deputato Pd, Andrea Romano.

La Mussolini, che come è noto pare apprezzare pienamente l’operato del governo, ha espresso il suo dissenso in merito alla decisione del Tribunale del Riesame di Genova per la vicenda dei fondi della Lega.

Scambio di battute

L’europarlamentare ha rivolto un duro accuse alla magistratura: “Questo è tentare di distruggere in tutti i modi un partito che ha consenso democratico, votato dal popolo, come è già successo con Berlusconi e Forza Italia.” Ha altresì sostenuto che siamo in presenza di un atto grave, vi è il rischio che la Lega debba chiudere. “Non arrivo a dire che è un mezzo colpo di Stato, ma è sicuramente un colpo al governo da parte della magistratura, come accade sempre all’inizio di un governo che vuole lavorare e cambiare. La Procura andasse a Rocca di Papa a vedere doove sono spariti i migranti, su cui dovevano vigilare il Papa e la Caritas”.

Roberto Poletti, giornalista di Libero, in collegamento, ha espresso la propria approvazione per le parole della Mussolini osservando che la Lega dovrebbe prendere gente come lei al Sud perchè è bella, limpida e trasparente”. “Sono commosso ed emozionato” ha commentato ironicamente Romano. “Tu sei commosso ed emozionato perché ne avete fatte talmente tante con le banche che è meglio che taci” ha sentenziato velenosa la Mussolini sottolineando che il piddino dovrebbe pensare alle banche con la bella e bionda Boschi, visto che i poveri risparmiatori sono ancora inferociti ed attendono risposte.

Il sequestro dei fondi della Lega 

Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della procura sul sequestro dei fondi della Lega in relazione alla truffa ai danni dello stato, stimata in 49 milioni, per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010: per tale vicenda in primo grado sono stati condannati Umberto Bossi, l’ex tesoriere Francesco Belsito e tre ex revisori dei conti. Nelle casse del partito vi sono poco più di 5 milioni, i difensori della Lega intendono impugnare la decisione e ricorrere in Cassazione.

I difensori del Carroccio avevano presentato una consulenza per dimostrare che i soldi che la Lega ha in cassa sono donazioni di elettori e risulatato del 2 per mille della dichiarazione dei redditi, somme lecite con un fine costituzionale: consentono al partito di perseguire le finalità democratiche del Paese. 

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