Vent’anni senza De Andrè: 5 canzoni per raccontare la sua vita (2 / 2)

Via del Campo ***** 

Se si pensa a De André, la mente va subito a Bocca di Rosa e Via del campo, storie delle «cortigiane» più famose d’Italia. Ma cosa che in pochi sanno e che di cui Fabrizio non ha mai fatto segreto è che la «graziosa, occhi grandi color di foglia», quella «bambina con le labbra color rugiada», altri non è che un travestito.
«Mi era apparsa come una bellissima ragazza bionda ma solo al dunque scoprii che era un uomo e che non era andato a Casablanca». De Andrè resta affascinato dalle contraddizioni.

Bocca di Rosa *****

Come non includere questa canzone.Il personaggio di Bocca di Rosa è ancora avvolto da un alone di mistero,ma pare abbia trovato un nome e un cognome in Liliana Tassio, morta a 88 anni nel giugno 2010 a Sampierdarena. Fabrizio spiegò di avere descritto una situazione realmente accaduta nel 1962, quindi «Lilli» ha 40 anni all’epoca, non al «paesino di Sant’Ilario» ma alla stazione di Nervi, dove Bocca di Rosa sbarca portando «l’amore» nel paese.
Su di lei, Faber, confermò le parole della canzone: «Lei lo faceva per passione, non per denaro».

Hotel Supramonte *****

La canzone, forse, più autobiografica e intima di tutte. Fabrizio la concepì nel 1979, durante il rapimento di cui fu vittima in Sardegna. Quella notte, sua moglie fu liberata, mentre Fabrizio restò ancora alcuni giorni prigioniero.
“Grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere / e un invito all’Hotel Supramonte dove ho visto la neve / sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete”
Una testimonianza emotiva del sequestro, ancora così vivido nell’anima e nel corpo, superato solo grazie alla presenza della moglie Dori Ghezzi.