Sorprendentemente lo studio ha rilevato che anche coloro che, anche coloro che bevevano questa quantità assurda di caffè, avevano le stesse probabilità di riscontrare problemi alle arterie.
I partecipanti sono stati valutati utilizzando le scansioni cardiache con risonanza magnetica e attraverso test a onde infrarosse e non è stata osservata alcuna differenza tra i dati captati sui soggetti del primo gruppo e quelli del terzo.
Il dott. Kenneth Fung, uno dei ricercatori che si è occupato di questo studio, ha affermato che questa ricerca serve soprattutto a dimostrare che non c’è correlazione tra l’assunzione di caffè e l’irrigidimento delle arterie. Con le giuste accortezze, quindi, anche chi soffre già di problemi ai vasi sanguigni potrebbe concedersi una tazzina in più, ogni tanto.
(Per precauzione, però, invitiamo i nostri lettori a fidarsi del proprio medico)
Il ricercatore ha piegato al The Guardian: “Spesso, temendo che possa farci male, rinunciamo al piacere del caffè. Il nostro studio, anche se va rapportato con altri dati, dimostra che il caffè non è così pericoloso per le nostre alterie. Detto questo, 25 tazzine al giorno sono un’esagerazione e in quanto tale, chi arriva a questo numero espone se stesso a numerosi altri problemi come l’insonnia, la nausea, il mal di testa, il mal di pancia e, nel lungo periodo, può causare problemi mentali.“