Truffe dei Call Center: ecco come un semplice “Sì” ti svuota il portafoglio (2 / 2)

Spacciandosi per il fornitore di energia elettrica di zona o per la compagnia telefonica utilizzata dall’utente, fanno credere alle persone di disporre di informazioni concrete relative all’ultima bolletta o al contratto siglato con il vero operatore. Le domande sono formulate apposta per farti rispondere ‘si’ i ‘no’, così che un semplice ‘mi sente?’ o ‘ha ricevuto l’accredito a lei riservato?’, nascondono il tranelli truffaldino: “I truffatori fanno leva sulla naturale propensione del cervello umano a reagire in base a convenzioni istintive o semplificando, specie se messo sotto pressione”, precisano gli esperti di GData.

L’importante per questi truffatori è ottenere la parola ‘si’ per poi montarla in un contesto diverso per attivare servizi ad insaputa del malcapitato, solamente per ottenere la provvigione: “È così che l’utente si vede addebitare sul conto telefonico servizi premium mai richiesti o smartphone di fascia alta mai ordinati né ricevuti.” Sfortunatamente non esiste un metodo definitivo per bloccare queste chiamate, dato che gli operatori dei call center possiedono strumenti per comporre automaticamente i possibili numeri telefonici:

In questo modo, vengono effettuate chiamate a tappeto verso utenti privati e aziendali, che spesso sottostimano il fattore di rischio.” Tuttavia possiamo adottare alcuni accorgimenti per non rimanere vittima di soprusi, evitando di rispondere in fretta in modo affermativo o negatitvo, provando a rispondere formulando un’altra domanda del tipo ‘Lei mi sente?‘, ‘di che accredito/promozione si tratta?‘. “Consigliamo di utilizzare formulazioni come ‘giusto’ al posto di ‘sì’ e ‘non so’ in luogo di ‘no’”, ricordano gli esperti di sicurezza informatica di GData.