Tre pugliesi issano il tricolore a Fiume per provocazione (2 / 2)

La foto ha scatenato fortissime polemiche: c’era chi difendeva e apprezzava il gesto e chi lo condannava. Qualcuno non vedeva di buon occhio la riaccensione di una polemica oggettivamente datata, quella del confine orientale dell’Italia, ormai assopita da anni. Ma i patriottici nostalgici non dormiranno sonni tranquilli fino a quando Fiume non tornerà italiana.

Ci tengono, perché a 100 anni dalla  marcia su Fiume si organizzano ancora i blitz nazionalisti. I protagonisti della vicenda, come detto, inizialmente si erano rifugiati nell’anonimato ma dopo le grosse polemiche scaturite hanno deciso di “metterci la faccia”, letteralmente. Si è scoperto che si trattava di tre pugliesi.

Roberto Di Biaso è la persona che ha pubblicato il post delle facce non censurate in cui spiega, con dovizia di particolari, la faccenda e le motivazioni che hanno spinto lui e i suoi amici a compiere quel gesto. In estrema sintesi, Di Biaso afferma che il tutto è stato fatto per “amore verso il paese” e affinché quell’impresa tricolore del secolo scorso non venga dimenticata.