Torino, una lavoratrice deve curare il marito malato: i colleghi le regalano le proprie ferie (2 / 2)

accordo diamo anche corso alla prima applicazione dell’accordo aziendale Skf del 10 febbraio 2015 che è stato uno dei primi a introdurre la solidarietà tra i lavoratori attraverso un atto concreto di redistribuzione di un istituto contrattuale. La buona contrattazione c’è e si vede”.

 

Un grande gesto di solidarietà dei dipendenti dello stabilimento. L’azienda lavora nella produzione di cuscinetti e questo gesto ha fatto sì che la donna potesse curare il proprio coniuge.

 

Un dipendente che ha bisogno di assentarsi dal lavoro per assistere il proprio coniuge in gravi condizioni di salute, può ricorrere a due strumenti. Può ricevere i permessi retribuiti e il congedo per gravi motivi familiari: “È possibile usufruire dei permessi retribuiti fino a tre giorni all’anno, salvo diversi accordi; il congedo per gravi motivi familiari può durare al massimo due anni e non è retribuito.”

I permessi giornalieri vengono regolarmente retribuiti ma ci deve essere,

ovviamente, il presupposto. Ad esempio, i motivi per i quali un dipendente può chiedere un permesso retribuito sono la grave infermità mentale o il decesso del coniuge anche se si è separati. Secondo la legge, i giorni di permesso sono tre complessivi ma se viene messo per iscritto il contratto collettivo è possibile ricevere ulteriori giorni. È possibile anche, tramite un accordo con il datore di lavoro, una riduzione degli orari di lavoro in determinati giorni anche superiori a tre.