Svezia, attivista blocca la partenza di un aereo per evitare il rimpatrio di un immigrato in Afghanistan (2 / 2)

Sia sui social che sull’aereo le reazioni sono state di diverso tipo. C’è chi ha apprezzato il suo gesto molto coraggioso e chi si è infastidito per la sua ‘disobbienza’ nei confronti del personale di bordo. Qualcuno ha provato a strapparle il cellulare da mano mentre trasmetteva in diretta. Qualcun altro l’ha accusata di ‘spaventare i bambini’ con il suo comportamento sopra le righe. Infine, c’è chi le ha fatto notare che esistono delle leggi che vanno rispettate e che non ci si può opporre a un rimpatrio.

“Se queste sono le leggi del mio paese… io voglio cambiarle, perché non sono giuste” la risposta della ragazza. Qualcuno l’ha applaudita per la sua fermezza e il suo coraggio. Quello che è successo dopo che lei e il richiedente asilo sono scesi dall’aereo è poco chiaro. Qualche testata locale ha scritto che l’uomo afghano sia, poco dopo, ‘scomparso nel nulla’. Mentre secondo una testata tedesa, Deutsche Welle, tra le prime a riportare la notizia, l’uomo è rimasto in custodia alle autorità svedesi e che presto verrà espulso comunque.

La Ersson ha dichiarato che con la sua ‘disobbedienza pacifica’ non ha infranto alcuna legge, ma la polizia svedese non è dello stesso avviso: per legge chi si rifiuta di obbedire agli ordini di un pilota mentre è a bordo di un aereo rischia multe salatissime e fino a 6 mesi di reclusione. Infine, anche la posizione delle autorità svedesi nei confronti dei richiedenti asilo provenienti dell’Afghanistan è poco chiara. A gennaio le espulsioni verso questo paese erano stato sospese a causa di due attenti terroristici a Kabul opera di talebani; inoltre secondo il Comitato governativo apposito l’Afghanistan è un ‘paese di origine sicuro’.